Nella notte per diverse ore è passata la notizia che Israele aveva iniziato l’invasione dei territori di Gaza controllati dal gruppo terroristico di Hamas: il mistero è durato quasi tutta la notte ma è stato sostanzialmente “smentito” stamane dallo stesso Governo israeliano. Prima di tutto, i fatti: giovedì sera le forze militari di Tel Aviv hanno annunciato di avere cominciato ad attaccare gruppi armati di palestinesi nella Striscia di Gaza anche via terra dopo una settimana di raid aerei e bombardamenti su Gaza City.



Questo ha fatto pensare anche a livello internazionale che i soldati ebrei avevano effettivamente invaso le terre dietro la Striscia, cosa che non avveniva dal 2014: così però non è stato dato che l’opzione invasione è stata – solo per il momento – accantonata. In risposta agli oltre 2mila razzi lanciati da Hamas verso le città israeliane, oltre al sistema di difesa Iron Dome che devia in media circa l’85% degli attacchi palestinesi, Netanyahu ha disposto la doppia strategia di raid aerei e bombardamenti da terra per provare a chiudere nella morsa la frangia terroristica che controlla la Striscia. Come riporta stamane il Times of Israel, nella notte circa 160 jet hanno partecipato all’operazione aerea contro una rete di tunnel e infrastrutture sotterranee scavate da Hamas sotto la città di Gaza, «la più vasta dall’inizio delle ostilità» fanno sapere da Gerusalemme.



ISRAELE-HAMAS, LA GUERRA CONTINUA

Il bollettino delle vittime purtroppo si aggiorna di ora in ora in questa rinnovata e pericolosa guerra civile ri-esplosa in Medio Oriente: 119 i morti registrati a Gaza da lunedì scorso, 9 quelli di Israele, centinaia i feriti da ambo le parti con le distruzioni di villaggi, edifici e interi quartieri di Gaza City. Le forze israeliane (Idf) hanno reso inoltre noto che sono stati lanciati circa 2mila razzi dalla Striscia verso Israele in 5 giorni, per fortuna la maggior parte neutralizzati da Iron Dome: di contro, i raid di Tel Aviv hanno colpito nel segno oltre 160 obiettivi militari palestinesi, con però danni ingenti purtroppo anche su civili e minori. Come riporta Al Jazeera stamane, il leader di Hamas Ismail Haniyeh avrebbe chiesto ai palestinesi di Gaza e della Cisgiordania di scendere in piazza per protestare contro le violenze dello Stato Israeliano: di contro, il Premier Benyamin Netanyahu non indietreggia «l’ultima parola non è stata detta e questa operazione proseguirà per tutto il tempo necessario». Gli Usa intanto hanno fatto slittare il Consiglio di Sicurezza Onu da oggi fino a domenica prossima, per dar tempo alla diplomazia di intervenire: nel frattempo il Presidente Biden ha ribadito al telefono con Netanyahu l’appoggio americano allo Stato di Israele e al suo diritto di difesa, esprimendo però anche la speranza che tale brutale escalation «possa fermarsi al più presto».

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