Alle 17.30 – ora di Mosca – un elicottero russo Mi-24 è stato abbattuto da un sistema di missili mentre sorvolava nei cieli dell’Armenia, appena vicino al confine con l’Azerbaijan. Mentre infiamma ancora la guerra per il controllo del Nagorno-Karabakh, l’incidente purtroppo mortale – 2 membri a bordo sono morti sul colpo, un terzo è gravemente ferito dopo il crollo del mezzo militare abbattuto – è il Cremlino a rilanciare l’allarme puntando subito le responsabilità al Governo azero (alleato della Turchia di Erdogan): «L’elicottero stava scortando un convoglio di mezzi militari di Mosca presso la base russa in Armenia. L’esercito – ha dichiarato il Ministero della Difesa russo – sta stabilendo chi ha aperto il fuoco contro il Mi-24». Poco prima di sera arriva la conferma da parte dello stesso Azerbaijan di avere scagliato loro il missile di difesa: «L’abbattimento è stato frutto di un’errore», spiegano fonti del Governo azero a Sputnik.
LA VERSIONE DI MOSCA E DELL’AZERBAIJAN
L’elicottero dell’esercito russo era in volo verso il confine tra Armenia e Azerbaijan ad altezza bassa e – spiegano sempre le fonti azere – al di fuori «della zona di operatività dei sistemi di rilevamento contraereo». Il Ministero degli Esteri di Baku sottolinea come nelle ore precedenti altri elicotteri russi non erano stati rilevati nella zona dell’incidente. Il Cremlino nel frattempo aveva lanciato questo comunicato ufficiale: «Il 9 novembre, verso le 17.30 ora di Mosca, l’elicottero russo Mi-24 è stato sottoposto a fuoco da terra da MANPADS nello spazio aereo vicino al comune armeno di Yeraskh vicino al confine con la Repubblica Autonoma del Nakhichevan (Repubblica dell’Azerbaigian) mentre scortava un convoglio di mezzi della 102° base militare russa attraverso il territorio della Repubblica di Armenia. Dopo essere stato colpito da un missile, l’elicottero ha perso il controllo ed è precipitato in una zona montuosa nel territorio dell’Armenia».