A fronte di quanto sta accadendo in Ucraina, l’Occidente si trova di fronte al rischio di una guerra nucleare? La risposta è sì, almeno secondo le impressioni di Francesca Giovannini, direttrice del programma di ricerca nucleare dell’Università di Harvard, intervenuta in collegamento audiovisivo e in qualità di ospite nel corso della trasmissione di Rete 4 “Quarto Grado”, andata in onda nella serata di venerdì 4 marzo 2022. Nel dialogo a distanza avuto con il presentatore, Gianluigi Nuzzi, la dottoressa Giovannini ha spiegato che il pericolo effettivamente c’è ed è anche evidente.
Occorre però distinguere “tre dimensioni del nucleare, che oggi sono forse discusse in maniera confusa. In primis, in Ucraina è presente il rischio di terrorismo nucleare e di incidenti sulle centrali, voluti o accidentali che siano. In seconda battuta, esiste la possibilità che Putin decida, per spezzare la spina dorsale della resistenza, di utilizzare armi tattiche nucleari, con potenziale radioattivo. La terza dimensione, infine, è quella strategica tra la Cina, la Russia e gli USA. Questa tecnicamente non dovrebbe essere utilizzata, a meno che la Nato intervenga o non ci sia un’escalation che induca Putin ad attivare tale opzione”.
GUERRA NUCLEARE IN EUROPA? PARLA L’ESPERTA: “PUTIN CHIARO DA SEMPRE CON L’OCCIDENTE”
A “Quarto Grado”, in relazione alla possibile guerra nucleare, la dottoressa Giovannini ha voluto altresì puntualizzare un aspetto: “Putin è sempre stato estremamente chiaro con l’Occidente, ma spesso non gli abbiamo creduto o abbiamo pensato che stesse bluffando. Lui l’idea sull’Ucraina l’ha espressa in maniera chiara. Non esiste oggi – per lui – Russia senza Ucraina. Può anche darsi che lui stia pensando ad esempio alla Moldavia, ma abbiamo sentito tanto parlare dell’idea di Putin di volere costruire nuovamente l’URSS. Una ricostruzione indubbiamente ‘romantica’, ma che potrebbe nascondere un progetto più grande”.
E, ancora: “Sembra che il 60% degli americani si sia detto favorevole alla no fly zone. Scholz, Blinken, la Nato continuano a confermare la loro non intenzione di entrare nella no fly zone perché il governo di Volodymyr Zelensky sta esercitando una forte pressione”.