Una nuova guerra tra Serbia e Kosovo non sembra essere una ipotesi remota. L’escalation è in atto ormai da diversi mesi, ma nelle scorse ore è arrivato l’ennesimo segnale di alta tensione tra i due Paesi. Il presidente serbo Aleksandar Vučić, come riportato dall’agenzia di stampa Tanjug, ha infatti ordinato all’esercito di avvicinarsi con urgenza al confine.
L’allerta sarebbe scattata dopo che i serbi nel comune di Zvecan, nel nord del Kosovo, si sono scontrati con la Polizia locale che stava cercando di aiutare il neoeletto sindaco di etnia albanese ad entrare nel suo ufficio. La stessa situazione si sarebbe verificata anche nei comuni di Zubin Potok e Leposaviq. I militari adesso starebbero bloccando i tre edifici municipali, impedendo ai primi cittadini di esercitare la loro carica dopo il giuramento di ieri. Le elezioni si erano svolte lo scorso 23 aprile ed erano state convocate alla fine del 2022 dopo che i rappresentanti serbi si erano dimessi in massa dalle istituzioni kosovare in quanto era stata vietata la circolazione di targhe serbe.
Guerra Serbia-Kosovo? La mossa di Vučić e i possibili scenari
“In virtù del nostro dovere di ufficiali, in queste ore gli esponenti della Polizia del Kosovo stanno assistendo i sindaci dei comuni settentrionali di Zvecan, Leposavic e Zubin Potok nell’esercitare il loro diritto di lavorare nelle strutture ufficiali delle rispettive località”, hanno affermato le forze dell’ordine in una nota.
L’obiettivo è quello di preservare la pace e garantire la sicurezza pubblica, ma nei fatti il rischio concreto è quello di andare incontro ad una nuova guerra tra Serbia e Kosovo dopo che Aleksandar Vučić ha avvicinato le sue truppe al confine. La scorsa settimana, il presidente serbo aveva detto che non avrebbe accettato il giuramento di nessun sindaco del Nord in quanto secondo lui erano stati eletti tramite delle elezioni “false, non democratiche e illegali”.