Alla trasmissione cinque minuti su Rai Uno, Bruno Vespa ha intervistato due ospiti per discutere di una possibile pace in Ucraina, padre Antonio Spadaro, direttore de La Civiltà Cattolica e personaggio molto vicino a Papa Francesco, e Andrea Margelletti, presidente del Centro Studi Internazionali e consigliere strategico del ministero della difesa. Si parla della difficile risoluzione del conflitto, e di una tregua che sembra essere impossibile. Margelletti, che condivide le posizioni della Nato dice “Non si può pensare di tregua definitiva senza una sconfitta, la fine politica di uno dei due paesi, è inevitabile che la Russia non accetterebbe di perdere“.



Anche Spadaro concorda su questo ma afferma che quando si parla di pace, deve significare una vera pace e non la vittoria del conflitto per mezzo delle armila vittoria dell’Ucraina non è pace, c’è stata troppa violenza“. Padre Spadaro poi parla della posizione del Papa, “Secondo Papa Francesco bisogna assolutamente porre le serie condizioni per un accordo che possa terminare il conflitto, quello che è stato fatto fino ad ora non è stato sufficiente“.



Antonio Spadaro “Qualcuno si oppone a visita del Papa a Mosca”

Andrea Margelletti, spiega perchè l’Ucraina ancora non accetta un accordo di tregua, e dice “Gli ucraini si sentono tirati per la giacca, ma vogliono riprendersi quella parte di territorio che gli appartiene“, mentre Spadaro, risponde alla domanda su cosa potrebbe fare il Papa per porre fine alla guerra, “Il Vaticano ha fatto il possibile in termini diplomatici ed umanitari, soprattutto per fare in modo che i bambini rapiti vengano rilasciati“, l’azione del Papa in questo caso è personale “Una missione di pace”.



Ma perchè il Papa non riesce ad incontrare Putin a Mosca? Padre Spadaro risponde che “Bisogna che tutte e due le parti lo vogliano, evidentemente qualcuno ancora si oppone“. E aggiunge, “Sicuramente la chiesa ortodossa russa sta svolgendo un grande ruolo nel sostenere la guerra, c’è stata una netta scissione con la parte ucraina, ma dovrebbe esserci più collaborazione interreligiosa“. E conclude “Tutte e due le chiese sono schierate per la vittoria, l’unica speranza è rappresentata dal dialogo con il Papa“.