Soffiano sempre più insistenti i venti di guerra tra la Nato e la Russia. L’ultima dichiarazione registrata in tal senso, giunge dal generale sir Patrick Sanders, nuovo capo di Stato maggiore dell’esercito britannico, il quale, in occasione del “Think tank Rusi” (Royal United Services Institute), ha invocato la mobilitazione delle truppe militari di Gran Bretagna e Nato contro Putin. Queste sono state le sue parole, riportate da “Il Fatto Quotidiano”: “Occorre mobilitare l’esercito per far fronte alla nuova minaccia. Un pericolo chiaro e presente che si è concretizzato il 24 febbraio quando la Russia ha usato la forza per impadronirsi del territorio dell’Ucraina, un Paese amico del Regno Unito”.



Sanders ha quindi specificato: “Non sappiamo ancora come finirà la guerra in Ucraina, ma nella maggior parte degli scenari, dopo l’Ucraina la Russia sarà una minaccia ancora maggiore per la sicurezza europea. Il Regno Unito ha risposto all’aggressione di Mosca. Ha lavorato a un ritmo fenomenale per riunire una coalizione di partner per fornire materiale, intelligence e formazione per sostenere l’Ucraina contro gli invasori russi”. Il vero nodo della questione è che la portata della guerra è senza precedenti ed è stato lo stesso Sanders a fornire i numeri del conflitto: 103 gruppi tattici a livello di battaglione impegnati; fino a 33mila russi morti, feriti, dispersi o catturati; un tasso di perdite fino a 200 al giorno tra i difensori ucraini; 77mila kmq di territorio conquistato dai russi; tassi di consumo di munizioni tali da esaurire in pochi giorni le scorte combinate di diversi Paesi Nato; l’obiettivo deliberato di civili con 4.700 morti e 8 milioni di rifugiati. Statistiche che il nuovo capo di Stato maggiore dell’esercito britannico ha riassunto così: “Per noi, la natura viscerale di una guerra terrestre europea non è solo una manifestazione di lontane nuvole di tempesta all’orizzonte; la vediamo ora”.



PATRICK SANDERS: “GUERRA TRA NATO E RUSSIA VICINA, LA CINA CI OSSERVERÀ”

Nel prosieguo del suo discorso (ripreso ancora da “Il Fatto Quotidiano”, ndr), Sanders ha approfondito ulteriormente l’argomento guerra: “Il conflitto in Ucraina annuncerà un cambiamento di paradigma nel modo in cui la Nato provvede alla deterrenza collettiva. Da una dottrina di reazione alle crisi a una di dissuasione. Questo è il principio al centro dell’operazione di mobilitazione: la Russia deve sapere che non può ottenere una rapida vittoria localizzata, che in qualsiasi circostanza e in qualsiasi lasso di tempo perderà se si scontrerà con la Nato”.



La Difesa “non può ignorare l’ascesa esponenziale e la sfida cronica della Cina, non solo nel Mar cinese meridionale, ma anche attraverso le sue attività sotto-traccia in tutto il mondo. Pechino osserverà con attenzione la nostra risposta alle azioni di Mosca. Ma cedere altro territorio a Putin potrebbe rivelarsi un colpo fatale al principio di sovranità nazionale che ha sostenuto l’ordine internazionale dal 1945″. Sanders ha concluso asserendo che la guerra in Ucraina ricorda anche l’utilità del potere terrestre: ci vuole un esercito per tenere e riconquistare il territorio e difendere gli abitanti. Ci vuole un esercito per dissuadere. E “l’esercito britannico farà la sua parte, insieme ai nostri alleati”.