Il professore di sociologia del terrorismo internazionale, Alessandro Orsini, è stato ospite come di consueto durante la puntata di ieri del talk di Rai Tre, Cartabianca, condotto da Bianca Berlinguer. E’ intervenuto sulla guerra in Ucraina, conflitto che ha superato l’anno e che sembra destinato a perdurare ancora a lungo, e a riguardo ha spiegato: “Il discorso realistico afferma che non esiste una chance su un miliardo che l’Ucraina liberi il Donbass e la Crimea. La guerra finirà, se finirà, con una cessione territoriale alla Russia”. Il prof Orsini pensa quindi che la pace giungerà solamente concedendo delle zone ucraina a Mosca, cosa che però Kiev non sembra, almeno per il momento, voler accettare.
“Mi viene lo sconforto – ha proseguito – vedendo questo massacro: a Bakmuth c’è un massacro in corso tra russi e ucraini. Se i russi avanzano verso Kramatorsk, che è ancora più fortificata, ci sarà una mattanza peggiore”. Su un eventuale invio di caccia militari americani: “Il presidente degli Stati Uniti, Biden, ha l’idea che la Russia possa prendere il Donbass e per ora non invia gli F-16. Se la Russia cercherà di allargarsi oltre il Donbass, Biden prenderà in considerazione l’ipotesi di inviare i jet“.
ORSINI: “LA CINA CONSIDERA LA NATO UNA MINACCIA”
Secondo Orsini Mosca ha delle pretese molto elevate per la pace: “La Russia per fermare la guerra non vuole solo concessioni dall’Ucraina, le vuole dagli Usa e dall’Ue. Le concessioni sono: ritirare la Nato dalla Georgia e dall’Ucraina, fermare l’ingresso della Finlandia nella Nato. Nemmeno con queste rassicurazioni la Russia lascerebbe il Donbass”.
Chiusura dedicata al ruolo della Cina nella vicenda: “Stati Uniti e Cina si organizzano per massacrarsi a vicenda, preparano da anni una guerra, non sappiamo se scoppierà davvero. Noi in Italia non spieghiamo che Cina e Usa sono paesi nemici che si stanno preparando per spararsi in faccia. La Cina si sta avvicinando sempre più alla Russia perché, secondo l’interpretazione dei cinesi, la causa profonda della guerra è l’espansione della Nato in Ucraina. La crisi ucraina e quella di Taiwan per i cinesi hanno la stessa radice nell’imperialismo americano”.