Quante volte avete sentito parlare di ritorno della Guerra fredda dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia? Lo scenario dipinto da analisti, osservatori ed esperti è tutt’altro che forzato. Sullo sfondo della guerra in Ucraina ce n’è una “clandestina” che ricorda molto quanto accaduto negli anni ’60. Come fece all’epoca l’Urss, ora la Nato avrebbe attivato delle cellule segrete. Quindi, avrebbe sguinzagliato degli agenti con una missione speciale: compiere sabotaggi e raid ai danni della Russia. Ne parla Avvenire, spiegando che sarebbe l’Agenzia centrale di intelligence Usa a muovere le fila, a guidare dietro le quinte, servendosi però di sponde in Gran Bretagna e Polonia.



Infatti, i servizi segreti britannici avrebbero rispolverato molti strumenti della Guerra fredda, a partire dalle radio, perché garantirebbero invulnerabilità alle intercettazioni del controspionaggio russo. Quando bisogna dare ordini operativi, si usano sistemi radioelettrici per far sì che arrivino integri al destinatario. Le radio lavorano passivamente: non emettono segnali e sono indecifrabili, sfuggono alla localizzazione dei russi e consentono agli agenti di muoversi liberamente. Ma ci sono regole ferree da seguire: le stazioni emittenti non trasmettono per più di dieci minuti sulla stessa lunghezza d’onda, quindi cambiano più volte frequenze nel corso della stessa trasmissione, che non va oltre i 20-30 minuti di durata. Inoltre, il codice cifrato può essere usato una sola volta.



NATO VS RUSSIA, COME LAVORANO LE “CELLULE SEGRETE”…

Il Secret Intelligence Service, l’agenzia di spionaggio per l’estero della Gran Bretagna che è più comunemente nota come MI6, starebbe adottando ogni stratagemma utile. Ad esempio, trasmette i segnali cifrati facendoli precedere e seguire da melodie musicali per fuorviare chi non deve sapere. Inoltre, comunica di notte, spesso su onde corte, usando probabilmente sistemi radiotelegrafici avanzati e trasmissioni radio, veicolate con microfoni. Gli agenti si collegherebbero a orari prestabiliti, sintonizzandosi su frequenze d’onda concordate. I messaggi operativi arriverebbero anche alle basi britanniche a Cipro. Questo sistema ora a regime in realtà sarebbe stato attivato poco prima dello scoppio della guerra in Ucraina, ma sarebbe in piedi dalla crisi della Crimea nel 2014. Si spiegherebbero così, secondo Avvenire, i tanti misteriosi incidenti che sono avvenuti a logistica, centri di comando, ponti, ferrovie e istituti di ricerca militari della Russia. Sarebbero stati commessi da commando istruiti dalle centrali europee, non da incursori ucraini. La Polonia e i Paesi baltici sono gli altri anelli di questa complessa catena, retrovie sicure quando vengono compiuti i sabotaggi. Ma anche queste azioni non cambiano le sorti della guerra: oltre a impressionare le opinioni pubbliche, frastornano i comandi russi e intralciano i piani bellici del Cremlino.

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