GUERRA UCRAINA, IL PIANO DI TRUMP PER FERMARLA
Donald Trump non ha ancora rivelato il piano per fermare la guerra in Ucraina e riportare la pace con la Russia, ma alcuni punti ritenuti plausibili sono stati approfonditi dal Wall Street Journal e dal Financial Times nelle ultime ore. Ad esempio, Mosca sarebbe disponibile ad approfondirli, mentre Kiev nutre qualche timore. Il primo obiettivo del presidente eletto americano è di fermare il conflitto, lasciando a Vladimir Putin le terre che ha occupato nel 2014 e dalla seconda invasione. Si tratta del 20% del territorio ucraino, comprensivo di Crimea, Donbass (con Mariupol) e la fascia di terra lungo il mare di Azov fino a Kherson, insieme a gran parte della regione di Zaporizhzhia.
Ma Volodymyr Zelensky potrebbe cedere quanto controllato in territorio russo, cioè i territori nella regione di Kursk, in cambio di altre zone occupate dai soldati russi. Un altro punto prevederebbe la creazione di una fascia demilitarizzata di circa mille chilometri, ma ancora da definire. Le truppe europee potrebbero essere coinvolte nella sorveglianza, di sicuro Trump non intende mandare soldati americani o sobbarcarsi le spese, che dovranno essere europee.
Inoltre, l’Occidente garantirà alla Russia che l’Ucraina non entrerà nella Nato per i prossimi vent’anni, ma non sono chiare le garanzie militari da dare a Kiev. Comunque, la difesa andrebbe affidata solo agli europei secondo le intenzioni del tycoon, ma non è del tutto esclusa l’ipotesi che dagli Usa partano armi e attrezzature per sostenere le difese dei nuovi confini.
GLI INDIZI SUL PIANO DI TRUMP PER LA PACE
Anche JD Vance aveva delineato l’idea di un conflitto congelato, con regioni autonome ai lati di una zona demilitarizzata, e Kiev in un limbo diplomatico, fuori dalla Nato. Per un consigliere di lungo corso di Donald Trump, il piano potrebbe essere una rivisitazione dei falliti accordi di Minsk del 2014 e del 2015, che cercavano di porre fine ai combattimenti nell’Ucraina orientale tra le forze ucraine e i separatisti della minoranza russofona sostenuta dal Cremlino. Stavolta, secondo il consigliere, è probabile che vi siano meccanismi di applicazione con conseguenze per la violazione dell’accordo, con la vigilanza affidata all’Europa, non alla NATO né alle forze di pace dell’Onu.
Fred Fleitz, ex analista della CIA che ha servito alla Casa Bianca durante l’amministrazione Trump e che ora lavora al Centro per la sicurezza americana dell’America First Policy Institute, sostiene che effettivamente l’adesione alla NATO dell’Ucraina potrebbe essere tolta dal tavolo per un certo numero di anni per indurre la Russia a negoziare. “Congeliamo il conflitto, l’Ucraina non cede alcun territorio, i russi non rinunciano alle loro rivendicazioni territoriali, e abbiamo negoziati con la consapevolezza che probabilmente non ci sarà un accordo finale fino a quando Putin non lascerà la scena“, ha dichiarato al Financial Times.
PUTIN LANCIA SEGNALI ALL’OCCIDENTE
Vladimir Putin, che giovedì si è congratulato con Donald Trump per la sua vittoria alle Elezioni Usa 2024, si è detto pronto a parlargli e ha definito “degni di attenzione” i commenti del repubblicano sul ripristino delle relazioni con la Russia e sulla fine della guerra in Ucraina. “Mi sembra che meriti attenzione ciò che è stato detto sul desiderio di ripristinare le relazioni con la Russia, per contribuire a porre fine alla crisi ucraina“. Il presidente russo ha ricordato di aver avuto relazioni normali col tycoon in passato e che sarebbe disposto a rispondere alla sua chiamata o a contattarlo.
“Ho già detto che lavoreremo con qualsiasi capo di Stato che goda della fiducia del popolo americano. Questo sarà effettivamente il caso“, ha aggiunto Putin dalla conferenza annuale di Valdai. Trump ha poi fatto sapere: “Penso che parleremo“. Nonostante l’apparente disponibilità di Putin a prendere in considerazione le proposte del presidente Usa eletto, non ha mostrato alcuna flessibilità nella posizione negoziale della Russia sull’Ucraina: “Siamo pronti a colloqui di pace, ma non sulla base di alcuni ‘Oh, vogliamo questo’ da parte dell’Ucraina, che cambiano di mese in mese, ma sulla base delle realtà sul terreno attuale“, ha precisato Putin.