Il presidente della Romania, Klaus Iohannis, ha fatto sapere nelle scorse ore che si sono verificati numerosi attacchi molto vicini al confine con l’Ucraina. Nel dettaglio lo stesso ha parlato di esplosioni “molto, molto vicine” al suo confine. Si tratta, come si legge su Insiderpaper, dei bombardamenti effettuati dai droni russi lungo le infrastrutture del Danubio nel sud dell’Ucraina, dove appunto si trova il confine con la Romania. “Abbiamo avuto attacchi… verificati a 800 metri (2.600 piedi) dal nostro confine. Quindi molto, molto vicino”, sono le parole Iohannis attraverso una conferenza stampa tenuta congiuntamente con il primo ministro lussemburghese Xavier Bettel.
Già nella giornata di lunedì scorso il Paese membro della Nato sembrava fosse finito sotto attaccato dai droni russi, ma la Romania aveva smentito il crollo di velivoli radiocomandati (di fabbricazione iraniana) nel proprio territorio a seguito di un attacco al porto ucraino di Izmail. “Non c’è stato nessun pezzo, nessun drone o altra parte di alcun dispositivo che sia arrivato in Romania”, ha fatto sapere Iohannis nella conferenza stampa di martedì, confermando le parole rilasciate lunedì dal ministero della Difesa.
GUERRA UCRAINA, ATTACCHI VICINI ALLA ROMANIA: I BOMBARDAMENTI RUSSI SI SONO INTENSIFICATI
Iohannis ha poi aggiunto: “Ma sì, siamo preoccupati perché questi attacchi si verificano a brevissima distanza dal confine rumeno”, le sue parole dalla base militare di Cincu, nel centro della Romania, aggiungendo che “Ma siamo vigili”.
Bucarest ha condannato gli attacchi russi alle infrastrutture sul Danubio in Ucraina, anche perchè un’eventuale esplosione in territorio romeno significherebbe un’aggressione diretta ai danni della Nato con tutto ciò che potrebbe conseguirne. Gli attacchi di questi giorni derivano dal mancato accordo sul grano dello scorso luglio: Mosca ha deciso di intensificare gli attacchi contro le regione di Odessa e Mykolaiv, dove si trovano i porti e infrastrutture ritenute vitali per le esportazioni agricole.