Continua ininterrottamente – e con sempre meno segnali positivi su di un’ipotetica tregua – la guerra Ucraina-Russia che vede da un lato l’esercito di Kiev sempre più sfiancato e in difficoltà sui territori interni e (dall’altro lato) quello russo che conquista aree del Donbass, sacrificandone altre nella regione di Kursk: per ora non sembrano emergere grandi dettagli sulle rispettive avanzate, ma è probabile che si tratti solamente di un momentaneo stallo che verrà risolto nel corso delle prossime ore; il tutto mentre l’Ue si impegna sempre di più a favorire l’avanzata di Kiev.



Il nodo principale della guerra Ucraina-Russia che l’Alto rappresentate UE Josep Borrell vorrebbe sciogliere è la disparità tra le promesse occidentali e l’effettivo supporto fornito alla difesa di Kiev; arrivando ad un’autorizzazione a tutto tondo all’uso delle armi fornite dai partner occidentali anche contro gli obiettivi in terra russa (che, ricordiamo, include anche diverse regioni ucraine annesse ormai più di due anni fa).



Solamente ieri Borrell aveva chiesto ai ventisette di concedere l’autorizzazione a Kiev, ribadendo che la guerra Ucraina-Russia non si risolverà con le promesse vuote; e dopo che il nostro ministro degli Esteri Antonio Tajani aveva definito la proposta “irreale ed inutile” sottolineando che l’Italia non è il guerra con la Russia; l’Alto rappresentate aveva definito la sua posizione – senza citare direttamente il forzista erede politico di Berlusconi – “ridicola“.

Guerra Ucraina-Russia: le ultime notizie tra gli attacchi in Crimea e i droni sulla centrale nucleare di Zaporizhzhia

Nel frattempo – come dicevamo anche prima – non emergono grandissime novità sul proseguo militare della guerra Ucraina-Russia, salvo alcune dichiarazioni incrociate sull’abbattimento di diversi droni: dal lato ucraino è stata data notizia di quattro forti esplosioni avvertite a Kirovskoye, in Crimea; mentre da quello russo si parla di 18 droni di Kiev abbattuti, in parte lanciati contro l’aeroporto di Kaluga sul territorio russo.



Il tutto mentre sembra che continuino a verificarsi pericolosi attacchi attorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia – già finita al centro delle pagine di cronaca all’inizio della guerra Ucraina-Russia -, con l’Agenzia internazionale per l’energia atomica che si è vista costretta a rimandare la visita di sicurezza che era stata programmata per lo scorso 26 agosto: la ragione – fa sapere un comunicato stampa – è collegata alla minaccia di un attacco con droni (non è chiaro se ucraini o russi) del tutto simile a quello che l’11 aveva già causato la distruzione parziale di una torre di raffreddamento della centrale.