UCRAINA E RUSSIA SI RIMPALLANO LA RESPONSABILITÀ DELL’INCENDIO NELLA CENTRALE DI ZAPORIZHZHIA

Sono state ore di forte tensione stanotte a Zaporizhzhia per l’ennesimo incendio scattato dall’inizio della guerra fra Ucraina e Russia ormai 901 giorni fa: in un costante rimpallo di responsabilità, Mosca accusa Kiev di aver bombardato la città di Energodar, ovvero l’area attorno alla centrale nucleare in mano alle forze filorusse (dopo l’occupazione sancita nei primi mesi della guerra di invasione), mentre Zelensky replica – postando un video – che l’incendio sarebbe stato provocato dagli stessi russi.



Non è la prima volta che un inquietante nube di fumo e fiamme si alza su Zaporizhzhia, mettendo a rischio l’intera incolumità di parte dell’Ucraina, atterrita dalla possibilità di un nuovo incidente nucleare come a Chernobyl: l’impianto più grande d’Europa ha gli occhi dell’AIEA (l’ente ONU sull’energia atomica) sempre addosso, anche se è la stessa agenzia ad aver confermato stamane che non vi sono problemi nucleari al momento dopo l’incendio a Zaporizhzhia. «E’ stato completamente spento l’incendio», fanno sapere dall’ente nucleare russo Rosatom, anche se gravi danni sono stati causati ad una torre di raffreddamento dopo «due attacchi da parte di droni militari ucraini».



La direttrice delle comunicazioni della centrale nucleare di Zaporizhzhia, Evgenia Yashina, all’agenzia Ria Novasti ha spiegato come l’attacco dell’esercito ucraino ha provocato un incendio che ha «violato l’integrità fisica della centrale nucleare di Zaporozhye». Secondo la portavoce del ministro Lavrov agli Esteri, Maria Zakharova, l’Ucraina si sarebbe macchiata di «terrorismo nucleare», chiedendo all’AIEA di indicare nel breve «il responsabile del bombardamento», in quanto «un ulteriore silenzio su questo argomento non farà altro che esagerare il senso di impunità di Kiev». Zelensky di contro da Kiev rilancia postando il video dell’incendio e sottolineando di come i filorussi abbiano appiccato il rogo per poter dare poi la colpa agli attacchi ucraini



GUERRA UCRAINA-RUSSIA, GLI AGGIORNAMENTI DAL KURSK: EVACUAZIONE IN CORSO DA BELGOROD

Il caos esploso stanotte a Zaporizhzhia fa da contorno inquietante all’ancora più tesa situazione presente nella nuova fase della guerra fra Ucraina e Russia: l’incursione iniziata ad inizio agosto nella regione del Kursk vede in queste ore un ampia evacuazione ordinata da Putin per evitare conseguenze ai civili russi presenti nei luoghi dei raid e dell’avanzata (lenta) delle truppe ucraine. Stamane è stata annunciata l’evacuazione dei residenti anche dal distretto della regione di Belgorod, anch’esso al confine con l’Ucraina e adiacente al Kursk: «Per la sicurezza della vita e della salute della nostra popolazione, stiamo iniziando ad evacuare gli abitanti di questo distretto», lamenta su Telegram il governatore della regione di Belgorod, Vyacheslav Gladkov.

Nel frattempo, diversi droni ucraini sono stati abbattuti vicino alla base militare di Chkalovsky, a pochi chilometri da Mosca: la controffensiva ucraina, con armi e strumenti forniti dalla NATO, prosegue nell’ambigua posizione dell’Occidente che in parte appoggia e in parte denuncia l’impossibilità di utilizzare sul suolo russo gli aiuti militari inviati. È il caso della Francia ma anche dell’Italia che ancora oggi con il Ministro degli Esteri Antonio Tajani puntualizza (al “Corriere della Sera”), «Sosteniamo l’Ucraina senza se e senza ma, possiamo comprendere la loro volontà di difendersi anche contrattaccando, ma non siamo in guerra con la Russia. Le armi che abbiamo fornito non possono essere usate per attaccare la Russia sul suo territorio».