Procede ormai da 749 giorni la guerra tra Ucraina e Russia, con la tensione internazionale sempre più alta. Se da un lato, infatti, sono sempre di più i paesi che stanno aprendo all’idea di inviare truppe a sostegno di Kiev, con l’inevitabile esito di dare il via alla terza guerra mondiale, Putin si è detto pronto a qualsiasi tipo di reazione davanti all’arrivo di militari stranieri sul territorio ucraino. Sul campo di battaglia, invece, la situazione sembra essere di un generale stallo, tra Mosca che non avanza e Kiev che non riconquista terreno.
Secondo quanto riportano le rispettive autorità nazionali, la Russia nella nottata ha subito diversi attacchi sul suo territorio, anche vicini alla capitale Mosca, per mezzo di droni inviati dall’Ucraina. Mosca riferisce di averne abbattuti almeno 58, mentre Kiev dichiara di aver colpito tre raffinerie di petrolio, con lo scopo di “ridurre il potenziale economico della Federazione Russa”. Inoltre, il quotidiano spagnolo El Mundo ha pubblicato un reportage che dimostra come la Russia per combattere la guerra in Ucraina stia usando diverse armi chimiche, in larga parte gas velenosi, ma non è chiaro se rientrino o meno tra gli armamenti proibiti dai trattati internazionali.
Guerra Ucraina-Russia: Lituania si unisce agli interventisti
Oltre al fronte interno della guerra tra Russia e Ucraina, si sta ulteriormente inasprendo lo scontro con le altre potenze internazionali. La Lituania, infatti, nella notte ha riferito di un attacco contro Leonid Volkov, braccio destro di Alexei Navalny, colpito a martellate mentre si trovava nella sua auto. Secondo le autorità di Vilnius ad organizzare l’attacco sono state “probabilmente le autorità russe“, mentre il presidente della commissione Esteri, Zygymantas Pavilionis, promette che “la nostra risposta sarà un promemoria per tutti gli estremisti, sia di destra che di sinistra, che, aizzati dai servizi russi e bielorussi, stanno già da qualche tempo tramando nelle nostre città”.
E, forse, proprio a fronte del violento attacco contro il braccio destro di Navalny, il presidente lituano, Gitanas Nauseda, ha dichiarato che “dobbiamo considerare seriamente l’idea di inviare truppe in Ucraina” a sostegno della guerra contro la Russia. Si fa, insomma, sempre più ampio il gruppo degli interventisti, mentre il presidente russo ha chiaramente dichiarato in una recente intervista che è pronto ad usare le armi nucleari, qualora altri stati minacciassero la sovranità russa.