LA GUERRA DURANTE LA PASQUA ORTODOSSA: MISSILI RUSSIA SULL’UCRAINA

Gli appelli di pace di Papa Francesco non sono bastati: mentre l’Ucraina festeggia la Pasqua ortodossa la minaccia dei missili della Russia non si placa, dando seguito all’avanzata degli scorsi giorni nel Donetsk. La guerra tra Kiev e Mosca è sempre più appannaggio del Cremlino e gli appelli di Zelensky per nuovi aiuti militari ed economici si anno sempre più pressanti: la Russia preme sulla roccaforte di Chasiv Yar, autentico snodo cruciale per il controllo del Donetsk ad est dell’Ucraina, mentre nuovi missili cadono su Kharkiv e altre città ucraine durante i festeggiamenti (privati, visto l’allarme di guerra) della Pasqua ortodossa.



«Il nostro ex vicino, che ci faceva credere di essere un fratello, è sempre stato lontano da noi. Hanno infranto tutti i comandamenti, bramato la nostra casa e sono venuti ad ucciderci. Tutto il mondo lo vede. Dio lo sa, ha sulla spalla un gallone con la bandiera ucraina», scrive il Presidente Volodymyr Zelensky nel messaggio per la Pasqua diffuso a tutta la nazione. Dopo le festività a Kiev arriveranno i primi jet F-16 dopo lo stanziamento degli aiuti Usa, con i piloti già addestrati da mesi dalle truppe NATO di Belgio, Olanda, Danimarca e Norvegia. Jet, armi e soldi, ma non soldati: questo quanto riaffermano molti dei Governo Ue (Italia compresa) dopo le nuove dichiarazioni del Presidente francese Macron degli scorsi giorni, atti a smuovere lo scenario della guerra in Ucraina ipotizzando l’invio di soldati NATO a difesa del futuro alleato Kiev.



ALLARME 007 UCRAINA SUI PAESI BALTICI E IL “PIANO NATO” SULLA POSSIBILE GUERRA DIRETTA ALLA RUSSIA

Nel vertice di Parigi domani Macron con la leader Ue Von der Leyen cercherà di coinvolgere nel processo di pace in Ucraina anche il Presidente della Cina Xi Jinping, tra i principali alleati e partner della Russia di Putin. La trattativa resta molto complessa specie perché l’evolversi del conflitto vede sempre più contrapposti non solo Ucraina e Russia, ma Occidente (NATO) e resto del mondo.

Il generale Vadim Skibitski, n.2 del GUR (servizi segreti dell’Ucraina) ha lanciato il nuovo allarme nelle scorse ore: «in 7 giorni la Russia potrebbe invadere i Paesi Baltici», mentre il tempo di una reazione eventuale della NATO è stimato in 10 giorni. Kiev insiste dicendo che l’Ucraina in questi anni ha dato all’Europa «margine di manovra e hanno eliminato la minaccia immediata rappresentata dalle truppe aeree e dai marines russi», ora però si aspettano l’eventuale contro-favore, la questione infatti – conclude il generale degli 007 – è se l’Ue «restituirà il favore e sosterrà l’Ucraina».



Nel frattempo è proprio tra gli alleati occidentali che starebbe emergendo un piano “d’emergenza” qualora la Russia superasse alcuni limiti imposti dalla NATO e definiti “linee rosse” dalle fonti recuperati in questi mesi. Secondo quanto scrive oggi “La Repubblica”, temendo il tracollo della difesa ucraina l’Alleanza Atlantica starebbe studiano un piano di intervento diretto nella guerra Ucraina-Russia contro il nemico Vladimir Putin: le linee rosse sarebbero due e riguarderebbero appunto i “limiti” fissati in maniera al momento senza comunicazioni ufficiali per stabilire l’ingresso o meno nella guerra. In primis, la NATO interverrebbe se il Cremlino dovesse coinvolgere attivamente l’esercito della Bielorussia nella guerra conto l’Ucraina: la seconda “linea rossa” invece presuppone una eventuale provocazione militare di Mosca contro gli Stati Baltici, la Polonia o la Moldavia. Primo commento in merito arriva dal Cremlino dove la portavoce del Ministero degli Esteri, Maria Zakharova, parla di un piano di attacco della NATO «contro la Russia». Il riferimento dei russi va soprattutto alle esercitazioni “Steadfast Defender” che le truppe occidentali da gennaio a maggio 2024 stanno portando a termine fra l’area a Nord ed Est dell’Europa.