Dopo che la Nato ha ufficialmente annunciato che non invierà truppe militari in caso di invasione della Russia, il Governo dell’Ucraina ha lanciato un urgente e accorato appello al Cremlino di ritirare al più presto i propri militari per evitare di far esplodere una guerra già nel prossimo febbraio. La situazione è tutt’altro che calma a Kiev, con l’opera di diplomazia di Macron tra Putin e Zelenski che ancora attende di portare gli sperati frutti.



«Non abbiamo piani per schierare truppe di combattimento della Nato in Ucraina in caso di invasione russa»: dopo settimane di “traccheggiamento” tra appoggio militare o meno dell’Alleanza Atlantica, la Nato prende posizione netta con il proprio segretario generale Jens Stoltenberg (intervistato dalla BBC). «Gli alleati della Nato hanno addestratori lì, danno aiuto per la modernizzazione delle difese, forniscono attrezzature, armi difensive», spiega ancora il n.1 della Nato, «Facciamo un sacco di cose per aiutare l’Ucraina a rafforzare la propria capacità di difesa. Ma l’Ucraina non è un alleato Nato. C’è una sicurezza al 100% che un attacco a un alleato innescherà la risposta dall’intera alleanza: questo si applica agli alleati Nato, non a un partner stretto e di valore». Il tutto il giorno dopo l’annuncio di Joe Biden dell’invio questa volta sì di truppe in Europa orientale per rafforzare il fronte Nato contro un’eventuale invasione russa dell’Ucraina. La “duplice” strategia dell’Occidente indispone il Cremlino e ciò ovviamente non fa altro che complicare i piani diplomatici in quella che resta ancora una guerra per ora solo “annunciata” ma per il momento sempre rimandata.



L’APPELLO DELLA DIPLOMAZIA: “EVITARE LA GUERRA”

In giornata è giunto forte l’appello del Governo di Kiev alla Russia per ritiro immediato delle truppe: «La Russia deve ritirare le forze militari che ha accumulato lungo i confini dell’Ucraina e nei territori temporaneamente occupati», spiega il Ministro Dmytro Kuleba. Poche ore prima era stato invece il Ministro degli Esteri russo a parlare, denunciando le operazioni di Nato e Usa nel complesso scacchiere ucraino. «La Russia si sente insicura e non vuole restare in una situazione in cui la nostra sicurezza è messa quotidianamente in discussione», spiega Lavrov chiedendo alla Casa Bianca molto più che un impegno verbale di non intervenire a livello militare contro l’esercito russo. «La Russia – ha detto ancora il Ministro degli Esteri di Mosca – vuole relazioni positive, reciprocamente rispettose e paritarie con gli Usa. Per il capo della diplomazia russa «la risposta dei paesi occidentali alla richiesta della Russia sul rispetto degli obblighi Osce è la chiave per elaborare le proposte da presentare a Putin. I Paesi occidentali vogliono trascinare l’Ucraina nella Nato, ma una sua adesione all’Alleanza sarebbe una mina per le relazioni fra Russia e Occidente», ha concluso Lavrov. Nel frattempo dopo Biden anche la Gran Bretagna annuncia l’invio imminenze di truppe in Europa contro l’eventuale offensiva russa: «Questo pacchetto (truppe, navi da guerra, jet e armi, ndr) invierebbe un chiaro messaggio al Cremlino: non tollereremo la loro attività destabilizzante e staremo sempre al fianco dei nostri alleati della Nato di fronte all’ostilità russa», ha spiegato in una nota il Premier Boris Johnson.

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