GUERRA UCRAINA-RUSSIA, DEPOSITO PETROLIO BOMBARDATO A SAN PIETROBURGO. LA MINACCIA DI PUTIN

Entrati nel 695esimo giorno di guerra fra Ucraina e Russia – a ormai quasi due anni dall’invasione nel Donbass – lo scontro a distanza tra i due eserciti prosegue, così come le pressioni internazionali per giungere ad un cessate il fuoco che limiti pericolose escalation su larga scala tra Occidente e Oriente (oltre alle temibili “commistioni” con l’altra grande guerra in corso nel mondo, quella all’interno del Medio Oriente contro Israele).



L’Ucraina ha da poco rivendicato la responsabilità per l’attacco sganciato contro un deposito di petrolio vicino al confine con la regione di Bryansk: da ore Mosca aveva denunciato che droni ucraini sorvolavano le regioni di Mosca e l’ex Leningrado, con 10 missili che sono poi stati abbattuti sulla città di Belgorod. Kiev, da par suo, sostiene di aver neutralizzato almeno 22 droni russi e di aver «attaccato un deposito petrolifero vicino a San Pietroburgo». Poche ore dopo, l’ennesimo alert sulla guerra Ucraina-Russia vede il Governo Zelensky confermare l’attacco anche ad un secondo deposito petrolifero russo, vicino appunto alla città di Bryansk.



«La Germania teme un’estensione del conflitto in Ucraina, ben oltre i Paesi vicini»: così stamane in un’intervista al Tagesspiegel il Ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius, riferendosi alle recenti minacce di Putin lanciate contro i Paesi Baltici per il loro ruolo di alleati (con aiuti e armi) dell’Ucraina al confine con la Russia. «Gli eventi attuali nei Paesi baltici, inclusa l’espulsione di russi dalla Lettonia, incidono sulla sicurezza del nostro Paese», ha detto ancora ieri il Presidente Putin alzando il livello di tensione nell’area già non particolarmente ben incline a buoni rapporti con Mosca. In Ue i timori crescono ed anche per questo una delle priorità dell’Europa resta quella di «rafforzare le nostre capacità di difesa alla luce della minaccia urgente», ha aggiunto il Ministro tedesco, «dobbiamo tenere in considerazione che un giorno Vladimir Putin potrebbe anche attaccare un Paese della Nato».



L’ENORME ESERCITAZIONE NATO CONTRO LA RUSSIA FINO A MAGGIO: “90 MILA UOMINI DAGLI ALLEATI”

Era infatti stato poche ore prima il commando generale della Nato ad annunciare la maxi esercitazione “Steadfast Defender 2024” per contrastare i possibili effetti della guerra Ucraina-Russia ad est dell’Europa: «E’ l’esercitazione più massiccia da decenni a questa parte», ha detto il Comandante supremo alleato per l’Europa, il generale Christopher Cavoli, «Steadfast Defender inizia la prossima settimana e durerà fino a maggio, con la partecipazione di 90mila soldati provenienti dagli alleati e dalla Svezia. L’alleanza dimostrerà la sua abilità di difendere l’area transatlantica con un trasferimento di truppe dal Nord America, in uno scenario di risposta a una minaccia militare».

Saranno coinvolti in tutto oltre ai 90mila soldati provenienti da ogni Paese alleato Nato, anche 80 aerei, 50 navi militari e oltre 1.100 veicoli da combattimento: si tratta della più grande esercitazione Nato dell’ultimo decennio, un ulteriore messaggio al Cremlino sulla pericolosità nell’aumentare l’espansione militare anche oltre l’Ucraina. «Il concetto di democrazia deve essere protetto oggi come non mai. Gli ucraini mostrano al mondo cosa significa combattere in ciò che credi. Il risultato di questa guerra determinerà il destino del mondo: continueremo a sostenere l’Ucraina», lo ha detto il Presidente del Comitato militare della Nato, l’ammiraglio Rob Bauer, aprendo la riunione dei capi di Stato Maggiore alleati. Le discussioni ruoteranno intorno ai piani di difesa regionali, «i più comprensivi dalla fine della Guerra Fredda: mai prima d’ora i piani nazionali sono stati integrati così profondamente al livello Nato e tutto ciò darà forma alle nostre forze armate», ha aggiunto l’ammiraglio Nato.