ATTACCHI NEL DONETSK, PAESI BALTICI CONTRO GLI AIUTI ALLA RUSSIA: LE ULTIME NOTIZIE SULLA GUERRA IN UCRAINA

Nella notte appena passata sul fronte di guerra tra Ucraina e Russia si segnala l’abbattimento di almeno 3 droni lanciati a Kiev in 3 regioni russe: «Le forze di difesa aerea in servizio hanno intercettato tre velivoli senza pilota ucraini ad ala fissa sui territori delle regioni di Rostov, Tula e Kaluga», si legge nel comunicato diffuso dal Ministero della Difesa di Mosca. Giunti ormai al 687esimo giorno di guerra Ucraina-Russia, lo scenario è sempre di stallo permanente sul territorio con l’avanzare solo di droni e raid da ambo le parti.



Almeno una persona è morta la notte scorsa in un forte attacco russo nella regione di Donetsk, nell’Ucraina orientale: lo ha reso noto su Facebook il capo dell’amministrazione militare regionale, Vadym Filashkin, «Ad Avdiivka, la notte scorsa ci sono stati bombardamenti isolati e massicci bombardamenti di artiglieria al mattino». Krasnohorivka, Novomykhailivka e Heorhiivka sono finite sotto il fuoco nemico nella comunità di Marinka, conclude il comando militare locale, «nel comune di Kurakhove è stata colpita una zona industriale». In risposta indiretta, un altro drone ucraino si è schiantato nella regione di Voronezh, in Russia, colpendo il tetto di un edificio non residenziale ma senza provocare vittime o feriti.



Sul fronte diplomatico della difficile guerra tra Ucraina e Russia, i tre Paesi Baltici – Lituania, Lettonia ed Estonia – stamane condannano ufficialmente l’Iran e la Corea del Nord per le loro forniture di armi e munizioni alla Russia. «Alla luce delle recenti notizie sull’acquisto e l’uso da parte della Russia di missili balistici a corto raggio dall’Iran e dalla Corea del Nord, ribadiamo ancora una volta la nostra richiesta di un’indagine delle Nazioni unite su tali trasferimenti di armi», lo ha detto il rappresentante permanente dell’Estonia presso le Nazioni unite, intervenendo a nome degli Stati baltici alla seduta di ieri del Consiglio di sicurezza dell’Onu. «Il recente atroce e calcolato assalto alle infrastrutture civili e critiche dell’Ucraina – ha continuato il diplomatico alle Nazioni Unite – rivela uno scioccante disprezzo per la vita umana e i principi della convivenza. L’entità della distruzione e della perdita di vite innocenti causate dalle azioni della Russia è riprovevole e richiede una risposta immediata e forte da parte della comunità globale».



IL DISCORSO DI ZELENSKY IN ESTONIA: “OGNI PAUSA DELLA GUERRA AIUTA LA RUSSIA”

Prosegue intanto il tour presso proprio i Paesi Baltici del Presidente ucraino Volodymyr Zelensky: arrivando in Estonia dopo la visita di ieri in Lituania, il leader ucraino ribadisce la necessità vitale degli aiuti internazionali al Paese in guerra da quasi due anni contro la Russia di Putin. «Qualunque pausa nella difesa di Kiev contro l’invasione russa aiuterebbe Mosca a riarmarsi e le permetterebbe di schiacciare l’Ucraina», attacca Zelensky smentendo le ipotesi di una possibile tregua da comporre nelle prossime settimane con Mosca. «Date alla Federazione Russa due o tre anni e quella ci schiaccerà. Noi non prenderemmo questo rischio», ha ribadito con forza il Presidente. L’Estonia, così come la Lituania, hanno confermato il pieno sostegno in aiuti militari all’alleata Ucraina, ottenendo il plauso dello stesso Zelensky: dalla Nato intanto viene data conferma sul fatto che l’Alleanza «continuerà a fornire all’Ucraina importante assistenza militare, economica e umanitaria, e molti alleati hanno delineato piani per fornire miliardi di euro di ulteriori capacità nel 2024».

Lo si legge in una nota dell’Alleanza Atlantica al termine del Consiglio Nato-Ucraina riunitosi oggi: i Paesi filo-Nato «hanno già consegnato una vasta gamma di sistemi di difesa aerea all’Ucraina e hanno ribadito il loro impegno a rafforzare ulteriormente le difese dell’Ucraina». A non rasserenare gli animi già in tensione da quasi due anni sul fronte est dell’Europa, la “replica” del Cremlino al discorso di Zelensky arriva dall’ex Presidente Dmitry Medvedev sul suo canale Telegram: se l’Ucraina dovesse lanciare missili a lunga gittata fonti dall’Occidente contro postazioni di lancio russe, allora si che la guerra mondiale esploderebbe all’istante. Per il “brutale” ex leader del Cremlino, «La messa in atto di un piano così di Kiev potrebbe essere considerata una aggressione contro la Federazione russa con armi convenzionali che metta a rischio la stessa esistenza dello Stato, e quindi potrebbe far scattare una rappresaglia nucleare. Tutti gli eredi di Hitler, Mussolini, Pétain e gli altri che oggi in Europa sostengono i nazisti a Kiev, devono ricordarlo».