CONTINUA L’ATTACCO DELL’UCRAINA A KURSK IN RUSSIA: L’AMMISSIONE DI ZELENSKY, “INCURSIONE CON MIGLIAIA DI SOLDATI”
Nel 900esimo giorno dall’inizio della guerra fra Ucraina e Russia, prosegue la controffensiva sul territorio russo iniziata una settimana fa da Kiev con l’incursione nella regione di Kursk: in questa nuova fase della guerra, fa sapere un alto funzionario della sicurezza ucraina, sono diverse migliaia di soldati che stanno partecipano all’incursione “inattesa” contro il territorio russo. «A Kursk l’obiettivo è indebolire le forze russe e destabilizzare il Paese», spiega l’alto vertice rimasto anonimo alla Afp.
«Rispettiamo il diritto umanitario. Ma siamo all’offensiva. L’obiettivo è quello di indebolire le posizioni del nemico, infliggere le massime perdite e destabilizzare la situazione in Russia, che non è in grado di proteggere il proprio confine. L’incursione in Russia ha notevolmente alzato nostro morale», conclude la fonte confermando quanto appena poche ore prima aveva annunciato lo stesso Presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky. Secondo il leader di Kiev, l’attacco a Kursk ha un unico vero obiettivo: «con questa incursione spingiamo la guerra in territorio russo». Una risposta “difensiva” che si è tramutata in controffensiva, elevando il grado della guerra Ucraina-Russia dopo lo stallo durato mesi e con un generale predominio di Mosca.
Davanti alle critiche piovute da Occidente (specie Italia e Francia, critiche sulla nota Ue che invece dava pieno sostegno all’incursione, ndr) per l’utilizzo di armi e mezzi della NATO, è ancora Zelensky a replicare drasticamente: «Per fermare veramente il terrore russo, abbiamo bisogno non solo di un vero e proprio scudo aereo che protegga tutte le nostre città e comunità, ma anche di soluzioni forti da parte dei nostri partner, soluzioni che eliminino le restrizioni alle nostre azioni difensive». Il concetto di Kiev è netto: la guerra fra Ucraina e Russia si avvierà verso la fine solo quando la capacità a lungo raggio delle armi ucraine sarà garantita, ergo quanto la NATO fornirà appieno le risorse necessarie per Kiev. In questo modo si risolverà per il meglio, dice Zelensky, ma significherebbe allo stesso tempo una guerra totale tra Occidente e Russia, elemento finora escluso tanto da Mosca quanto dalla maggior parte dei governi nella NATO.
GUERRA UCRAINA, REAZIONE RUSSIA: “RAZZI SU KIEV, ANCHE NORDCOREANO”
Era inevitabile però che dopo l’attacco continuo con incursione e raid nel Kursk provocasse una durissima reazione della Russia, appena cominciata e giù feroce: bombe russe sono state sganciate nel Donetsk (almeno 4 morti), ma razzi ed esplosioni si sono udite stamane anche nella capitale Kiev. Si è venuto poi a sapere dal Ministero della Difesa russo che nella guerra lanciata contro Kiev in risposta all’offensiva di Kursk è stato utilizzato un caccia SU-25 per bloccare l’avanzata dei soldati ucraini nel territorio russo.
«Una dura risposta da parte dell’esercito russo non tarderà ad arrivare», ha poi annunciato sempre stamane la portavoce del Ministero degli Esteri, Maria Zakharova, giurando una fase ancora più cruda della guerra Ucraina-Russia in corso ormai da 900 giorni esatti. Secondo le fonti giunte all’esercito ucraino, nel fitto lancio di raid sganciati contro la capitale Kiev vi sarebbero stati anche dei missili di origine nordcoreana: «i russi hanno utilizzato un missile nordcoreano e si è trattato di un altro attacco terroristico deliberato contro l’Ucraina», denuncia su Telegram ancora Zelensky. Secondo il capo dell’amministrazione militare della regione di Kiev, Ruslan Kravchenko – riportato da ANSA e Rbc-Ucraina – nella notte Putin ha dato ordine di attaccare l’area con missili e anche droni, per 8 ore consecutive, «Obiettivi aerei sono stati abbattuti. Sfortunatamente, due persone sono morte e altre tre sono rimaste ferite».