Jens Stoltenberg mette in guardia l’Europa affinché si prepari a sostenere l’Ucraina in una lunga guerra. Per il Segretario NATO, sentito dal Guardian, il presidente russo Vladimir Putin sta intraprendendo una “guerra di logoramento” e non avrebbe piani di pace immediati. Stoltenberg ha inoltre espresso il suo desiderio di vedere i Paesi NATO accordarsi per spendere il 2% del proprio Pil per la difesa, un accordo che auspica possa concretizzarsi nell’imminente vertice a Vilnius, in Lituania.



Jens Stoltenberg ritiene che la Russia sia disposta a “gettare sul campo di battaglia migliaia e migliaia di truppe in più, a subire molte vittime per ottenere guadagni minimi” mentre Putin “sta pianificando non la pace, ma ancora più guerra”. Per il Segretario NATO, Mosca sta aumentando la produzione di armamenti e “si sta rivolgendo a regimi autoritari come l’Iran o la Corea del Nord, e altri, per cercare di ottenere più armi“. Per questo motivo l’Occidente dovrebbe farsi trovare pronto a sostenere l’Ucraina con armi, munizioni e ricambi per un lungo periodo di tempo in quanto “la necessità continuerà ad esserci perché questa è una guerra di logoramento; si tratta di avere la capacità industriale per sostenere tale supporto“.



Stoltenberg, “membri NATO aumentino spesa per la difesa: obiettivo 2% del Pil”

Già da tempo L’Unione Europea e la NATO discutono sull’approvvigionamento di armi e munizioni per l’Ucraina, che utilizza dai 4mila ai 7mila proiettili al giorno, contro i 20mila della Russia, come quantifica Jens Stoltenberg al Guardian. Questa settimana, i Paesi membri dell’Unione Europea hanno concordato di fornire un milione di proiettili, sufficienti per circa sei mesi. Ma il Segretario NATO chiede di più, sottolineando che soltanto sette dei trenta Stati membri nel 2022 hanno speso in difesa il 2% del Pil: Stati Uniti, Regno Unito, Polonia, Grecia e Paesi baltici. La Francia ha speso l’1,89%, e la Germania l’1,49%, pur essendosi entrambe impegnate ad aumentare questa percentuale.



Jens Stoltenberg ha anche spiegato l’importanza di dissuadere la Cina dal rifornire di armi la Russia, anch’essa a corto di munizioni chiave. Questa settimana il leader Xi Jinping si è recato in visita a Mosca questa settimana ed è stato informato dai membri della Nato che ci sarebbero state “conseguenze” se avesse fornito aiuti letali a Mosca. Inoltre, lo sforzo di mediazione della Cina dovrebbe essere accompagnato da un confronto diretto con il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky. Per Stoltenberg, l’obiettivo è “consentire agli ucraini di lanciare un’offensiva e riconquistare il territorio”, invocando anche l’invio di mezzi aerei come gli F-16.