La guerra tra Usa e Cina non conosce pace né tregua alcuna poiché si attua su tutto lo spettro strategico. Incominciamo dal primo fronte e cioè da quello dell’intelligenza artificiale (Ai).
Il deputato Mike Gallagher, presidente del comitato ristretto della Camera Usa sulla Cina, ha chiesto agli Stati Uniti di cessare immediatamente di finanziare le società in Cina che stanno contribuendo a finanziare l’Ai.
Secondo Gallagher alcune delle più grandi e potenti società di venture capital americane, direttamente o indirettamente, stanno effettuando investimenti significativi nelle imprese cinesi di intelligenza artificiale. Stiamo parlando delle società americane Tiger Global Management, Silver Lake e Idg Capital. Sequoia Capital China, un’affiliata di Sequoia Capital con sede nella Silicon Valley, sostiene le società di Ai cinesi. Il denaro proveniente dall’America aiuta a finanziare le società di venture capital cinesi, Qiming Venture Partner e Matrix Partners China, che detengono partecipazioni nel settore cinese dell’Ai.
Non deve destare sorpresa allora il fatto che l’amministrazione Biden stia lavorando ad un ordine esecutivo, che potrebbe presto emettere, con lo scopo di limitare e inasprire le normative sugli investimenti statunitensi nelle tecnologie cinesi che possono essere utilizzate come armi.
Infatti lo scorso ottobre l’amministrazione Biden ha imposto regole attraverso l’Ufficio per l’industria e la sicurezza del Dipartimento del Commercio che bloccano l’accesso della Cina ai microchip utilizzati nei sistemi di armi e nelle tecnologie per uso civile.
Dall’ottobre 2021 all’agosto 2022, lo Special Competitive Studies Project (Scps), una fondazione privata con sede ad Arlington, in Virginia, ha condotto interviste e discussioni con “225 esperti, inclusi funzionari governativi, tecnologi, leader accademici e molti altri”, per produrre un rapporto di ricerca, Mid-Decade Challenges to National Competitiveness, che si è concentrato sul confronto Usa-Cina e che ha prestato molta attenzione alla competizione tra i due Paesi per la superiorità nell’Ai.
“Due sviluppi che stanno modellando l’ambiente di sicurezza internazionale oggi rispecchiano la situazione in cui lo Special Studies Project ha condotto il suo lavoro”, ha scritto Henry Kissinger in una lettera che ha preceduto il corpo principale del rapporto. “In primo luogo, si sta intensificando la competizione per il vantaggio strategico tra Stati Uniti e Cina e, in secondo luogo, i progressi nell’intelligenza artificiale e in altre tecnologie emergenti promettono di avere un impatto enorme sulla competitività sia economica che militare, nonché sulla nostra società”.
Un esempio di un nuovo tipo di pericolo e attacco alla libertà, il microtargeting, reso possibile dall’intelligenza artificiale, è descritto nella sezione del rapporto che si concentra sulle sfide della difesa nazionale che gli Stati Uniti devono affrontare.
“La proliferazione di sensori, che raccolgono i dati che gli individui lasciano su Internet attraverso le abitudini quotidiane di ricerca, lettura, osservazione, acquisto e appuntamento, e la velocità con cui i sistemi abilitati all’intelligenza artificiale possono analizzare grandi quantità di dati raccolti, possono consentire ai militari di essere in grado di porre in essere microtargeting sulle persone”, si legge nel rapporto.
“È probabile che questo microtargeting comporti, in primo luogo, campagne di denigrazione e pressioni psicologiche, ma in determinate circostanze potrebbe anche comportare il targeting di individui chiave con attacchi cinetici”.
(1 – continua)
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