TENSIONI NELL’ESEQUIBO: RISCHIO DI GUERRA TRA VENEZUELA E GUYANA, TREMA IL SUD AMERICA

Il referendum consultivo di domenica scorsa rischia di esser stato la “scintilla” pronta ad accendere la guerra in Sud America tra Venezuela e Guyana, al confine con il Brasile: è l’Esequibo il vero oggetto del contendere, o meglio, le ricche risorse energetiche e minerarie che albergano nella regione sudamericana amministrata dalla Guyana ma rivendicata dal Venezuela di Nicolas Maduro. Un referendum da alcuni osservatori definito prossimo alla “truffa” – passato con il 95% dei Sì della popolazione referendaria – che ha sancito la possibilità di annessione dello Stato dittatoriale di Maduro per la regione della Guyana Esequiba.



Il Venezuela vuole rendere l’Esequibo come proprio 24esimo stato federale, in una regione che è almeno dall’Ottocento che ne reclama la piena sovranità: solo che fino al 1960 la Guyana era una colonia del Regno Unito e della regione ricca mineraria e petrolifera, ovviamente, non se ne voleva privare. In seguito i vari tentativi di annettere quell’area, grande tra l’altro come il Portogallo, sono sempre stati falliti fino al referendum lanciato la scorsa domenica: ora Maduro ha inviato al Parlamento la dichiarazione per l’annessione ufficiale dell’Esequibo, lanciando così il guanto di sfida contemporaneamente alla Guyana e alla Corte Internazionale di Giustizia dell’ONU che aveva già dato segnali di volerci vedere chiaro sul contenzioso in campo nella regione ricca di gas, petrolio e importanti elementi minerari. Non solo, Caracas chiede anche alle compagnie petrolifere nazionali Pdvsa e Cvg di creare specifiche divisioni per assegnare licenze esplorative in tema di petrolio, gas e minerali nel territorio conteso. La replica della Guyana è netta, con il presidente Irfaan Ali che sottolinea come il proposito di trasformare l’Esequibo nel 24esimo Stato venezuelano «è una minaccia diretta all’integrità territoriale guyanese». Ora è l’intero Sud America a tremare per una guerra che di certo non migliorerebbe le già complicate situazioni geopolitiche ed economiche nelle aree tra Cuba, Venezuela, Suriname e Brasile.



I PRIMI EFFETTI ALLO SCONTRO VENEZUELA-GUYANA: LE MOSSE DI USA E BRASILE

Tra i primissimi effetti della potenziale guerra tra Venezuela e Guyana è proprio il Brasile di Lula a prendere le prime “cautele” in merito: l’esercito brasiliano ha annunciato di voler rafforzare la propria presenza al confine con la Guyana e il Venezuela, a causa della tensione tra i due Stati in conflitto. «Mettiamo in campo una una costante sorveglianza (…) per garantire l’inviolabilità dei nostri confini», spiega il comunicato dell’esercito brasiliano. Per il momento sono circa 2mila i soldati inviati al confine, sfruttando attrezzature e truppe aggiuntive nelle città di Boa Vista e Pacaraima, nello Stato settentrionale di Roraima.



La diplomazia resta in campo, specie nelle ultime ore con i ministri degli Esteri dei due Paesi – Yvan Gil per il Venezuela e Hugh Todd per la Guyana – che hanno avuto una conversazione telefonica per esaminare la crisi che li vede a confronto per la sovranità sul territorio (ricordiamolo, controllato da Georgetown, ma rivendicato da Caracas). Il presidente guyanese ha chiesto, in una intervista a Globo News, un intervento del presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva per evitare la degenerazione in guerra del contenzioso sull’Esequibo. Ad aggiungere ulteriore tensione a quella che per molti potrebbe davvero essere la prossima guerra fratricida nell’America Latina è la notizia di esercitazioni Usa annunciate ufficialmente dalle forze armate nella giornata di oggi: il Comando Sud delle Forze armate statunitensi (USSOUTHCOM) fa sapere che nelle prossime ore effettuerà operazioni di volo all’interno della Guyana, in collaborazione con le forze militari guyanesi (Gdf). Si ripropone così lo scontro a distanza tra il Venezuela di Maduro e gli Stati Uniti, con la Guyana che sarebbe a questo punto “protetta” dall’azione americana per evitare l’annessione venezuelana dell’Esequibo: «questa esercitazione – indica un comunicato dell’ambasciata Usa a Georgetown – si basa sull’impegno e sulle operazioni di routine per migliorare il partenariato in materia di sicurezza tra gli Stati Uniti e la Guyana e per rafforzare cooperazione regionale».