Sono trascorsi 10 anni dalla scomparsa di Guerrina Piscaglia, la 50enne sparita il 1° maggio 2014 da Ca’ Raffaello (Arezzo) e mai ritrovata. Per la giustizia, la donna sarebbe stata uccisa dal congolese padre Gratien Alabi, all’epoca viceparroco e condannato in via definitiva a 25 anni di reclusione per l’omicidio e l’occultamento del cadavere. Oggi ex sacerdote, noto alle cronache anche come padre Graziano, secondo la ricostruzione dell’accusa avrebbe tentato di depistare le indagini e continua a dirsi innocente dal carcere di Rebibbia dove è detenuto.



Adesso il tribunale potrà dichiarare la morte presunta della donna il cui marito, Mirko Alessandrini, poche ore fa ha parlato ai microfoni del Corriere della Sera ripercorrendo le dolorose tappe della vicenda. Nei tre gradi di giudizio, sarebbe stata cristallizzata l’esistenza di una relazione clandestina tra Gratien e la donna ed è in questo che sarebbe da rintracciare il movente del delitto. L’ex religioso avrebbe agito per impedire a Guerrina Piscaglia di rivelare tutto sul loro rapporto, una “minaccia” che la 50enne avrebbe rappresentato dopo il suo rifiuto di impegnarsi in modo serio in quel legame.



Il marito su padre Graziano: “I vertici religiosi conoscevano la sua natura”

Il marito di Guerrina Piscaglia non ha dubbi sulle responsabilità di padre Gratien dal punto di vista penale, ma c’è un punto sul quale si sofferma durante l’intervista rilasciata al quotidiano. A suo dire, infatti, i vertici religiosi sarebbero stati a conoscenza delle condotte dell’ex sacerdote ma nessuno sarebbe intervenuto per fermarlo. L’ex prete congolese, stando al racconto di Mirko Alessandrini, avrebbe frequentato prostitute e sarebbe stato “un violento”. Una presunta omessa vigilanza per la quale ora la famiglia della vittima chiede un milione di risarcimento dalla Diocesi di Arezzo.



Secondo il racconto dell’uomo, padre Graziano avrebbe avuto un rapporto morboso con sua moglie sfociato nell’omicidio. Guerrina Piscaglia sarebbe stata assassinata al culmine di una lite in canonica e non è stata mai ritrovata. Inizialmente si era ipotizzato un allontanamento volontario, poi un suicidio, ma tale scenario è crollato sotto le evidenze investigative che avrebbero inchiodato Gratien. “Mia moglie non avrebbe mai lasciato nostro figlio per fuggire o farla finita“, ha sempre detto il marito. I giudici gli hanno dato ragione.