Guerrina Piscaglia è la protagonista della nuova puntata di Amore Criminale, in onda nella terza serata di Rai3. Il delitto di Ca’ Raffaello ha occupato numerose pagine di cronaca nera a partire dal primo maggio 2014, giorno della misteriosa sparizione della casalinga cinquantenne della provincia di Arezzo. Donna schiva, molto solitaria e probabilmente poco felice, Guerrina viveva con il marito Mirko Alessandrini ed il loro unico figlio con problemi di salute. Una vita, la sua, segnata anche da un grande dolore in seguito alla morte del secondo figlio che ha contribuito a rendere ancora più instabili gli equilibri familiari già molto fragili. Le incomprensioni e i problemi economici portarono a trasformare il rapporto matrimoniale in una convivenza forzata dalla quale probabilmente Guerrina sentiva da tempo la necessità di evadere. A dare una scossa a quella vita così monotona, l’arrivo nel piccolo paese di un nuovo parroco. Lui si chiama Gratien Alabi, conosciuto come Padre Graziano, di origini congolese, il quale avrebbe iniziato a riservare le attese attenzioni alla cinquantenne.



La donna avrebbe avuto grazie a padre Graziano la sensazione di poter vivere un nuovo amore, ma quel desiderio si trasformò ben presto in tragedia. Dopo alcuni mesi di relazione clandestina – sempre negata dal parroco congolese – di Guerrina si persero le tracce. Quella mattina, come fu chiarito in tutti i gradi di giudizio che videro imputato proprio padre Graziano, Guerrina avrebbe chiesto al prete congolese un incontro chiarificatore dopo le precedenti richieste di uscire definitivamente allo scoperto.



GUERRINA PISCAGLIA, LE NOVITÀ SU PADRE GRAZIANO

Dal primo maggio 2014 sul destino di Guerrina Piscaglia cala un velo di mistero. Nessuno ha più visto la cinquantenne di Ca’ Raffaello. Solo alcuni mesi più tardi da quella misteriosa scomparsa emergono dai tabulati le conversazioni tra la donna e Padre Graziano: migliaia di contatti telefonici che porteranno a gettare le basi per l’incriminazione del prete, considerato l’assassino di Guerrina. Ha così inizio un processo indiziario a carico del sacerdote congolese che lo porterà alla condanna in tutti i gradi di giudizio nonostante Gratien abbia sempre smentito ogni responsabilità nella sparizione misteriosa della fedele, spiegando di essere stato solo la sua guida spirituale. E così, dopo aver scontato i domiciliari presso la sede romana dell’Ordine dei Premostratensi, Gratien è stato recluso nel carcere di Rebibbia dove sta scontando una condanna definitiva a 25 anni di reclusione per l’omicidio e l’occultamento di cadavere della 50enne. Il corpo di Guerrina non è mai stato trovato mentre le ultime novità sull’uomo che per la legge italiana fu l’assassino della Piscaglia giungono nelle passate ore.



Il sacerdote è stato infatti definitivamente espulso dal suo ordine religioso. Anche la giustizia ecclesiastica, dunque, ha fatto il suo corso. Adesso, come spiega Corriere di Arezzo nell’edizione online, l’ordine dei Premostratensi gli ha revocato ogni tipo di incarico e il religioso non può più celebrare la Santa Messa o altre funzioni religiose. In corso anche l’iter del Vaticano volto alla riduzione allo stato laicale di Alabi.