Il Principe William in più occasioni ha rimarcato il suo ripudio verso la schiavitù. Lo ha fatto un anno fa in visita in Jamaica e alle Barbados. E lo ha fatto precedentemente anche Re Carlo III, suo padre, quando si recò in Ghana. Entrambi l’hanno definita “un’atrocità che macchierà per sempre la storia”. È difficile però fare i conti con una casa reale come quella dei Windsor che non può di certo vantare un passato scevro da ogni legame con lo schiavismo. Da ultimo è anche emerso un documento che testimonierebbe come l’avo Guglielmo III avesse avuto legami diretti con Colston, noto mercante di schiavi e politico britannico. Dalla corona inglese non è mai stata però proferita parola circa un ruolo in questa triste vicenda.



Gli archivi storici però non mentono. Lo storico Brooke Newman ha infatti rinvenuto un documento, pubblicato sul The Guardian, che mette in evidenza il coinvolgimento della monarchia britannica col commercio di schiavi: Guglielmo III divenne governatore della Royal African Company, acquistandola da Edward Colston.

Come Guglielmo III si arricchì con la schiavitù

Il documento non lascia adito a dubbi: le firme sono esattamente di Guglielmo III e Colston, con un trasferimento di azioni pari a £ 1.000 . La compravendita fu siglata nel 1689 e portò avanti la cattura e il trasporto di migliaia di africani. Un modo in più per portare ricchezza alla casa reale, che nel giro di poco tempo vide quadruplicarsi il valore di quelle azioni, portando pochi mesi dopo alla costruzione di Kensington Palace, nei cui prati si erge la statua di Guglielmo III costruita in suo onore. Secondo i dati di Slave Voyages nei 60 anni delle sue operazioni, il RAC ha trasportato 186.827 schiavi, tra cui quasi 24.000 bambini, nelle Americhe. Più di 38.000 persone morirono durante i viaggi . Anni dunque di scempi nel silenzio della corona inglese. Newman ha portato alla ribalta questo documento ed è pronto anche ad andare oltre. Sta infatti scrivendo un libro su questo ritrovamento e sul coinvolgimento della monarchia britannica nella schiavitù dal titolo ‘The Queen’s silence”. Dal canto suo Re Carlo III in queste ore, raggiunto dal The Guardian, ha mostrato sostegno nei confronti di una ricerca indipendente sui legami della monarchia con la tratta degli schiavi dopo la resa pubblica degli ultimi giorni dei legami storici della corona col commercio della schiavitù. Infatti, ha annunciato il suo sostegno alla ricerca storica sui legami passati tra la monarchia britannica e lo schiavismo in epoca coloniale, garantendo ai ricercatori pieno accesso agli Archivi reali e alla Collezione reale.



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