Dodici nuovi ristoranti entrano nella guida Michelin italiana, dodici nuove location per tutti gli amanti del cibo di assoluta qualità, svelati da Dissapore.com quando manca meno di un mese allo storico appuntamento con la cerimonia di premiazione appunto della guida Michelin. I nuovi 12 ristoranti inseriti nella storica “bibbia” del cibo abbracciano moltissime cucine, da quella giapponese, fra le più di moda negli ultimi anni, fino a quella vegetale e tradizionale, ma in ogni caso il minimo comun denominato è sempre lo stesso: altissima cucina.



Partiamo dal nord a cominciare dal ristorante “Ape Vino e Cucina” di Alba, in provincia di Cuneo, locale di Damiano Nigro chef di enorme fama, e di fatto un bistrot con una cucina che è un mix di tradizione e innovazione. Al Brennero, in provincia di Bolzano, c’è invece Artifex, un ristorante situato in un albergo dove a cucinare le prelibatezze è la chef Tina Marcelli, che delizia i commensali con dei piatti tipici dell’Alto Adige, cucinati attraverso la tradizione.



GUIDA MICHELIN 2025, NUOVI RISTORANTI A MILANO

Nuovi ristoranti nella guida Michelin anche a Milano, precisamente a Cornaredo, dove troviamo l’Olmo di Davide Oldani, chef stellato che non ha bisogno di alcuna presentazione. La sua particolarità è quella di essere mignon, visto che al suo interno vi si trovano solo tre tavoli, con l’aggiunta di sgabelli al banco. A Milano città c’è invece Quadri Bistrot, dello chef Riccardo Quadri, con prodotti rivisti con fantasia e anche la possibilità di cocktail la sera.

E sempre nel capoluogo lombardo vi si trova Nobuya, che come facilmente intuibile è un ristorate giapponese che prende il nome dal suo chef: ci si trova anche un’ottima carta di tè. Torniamo in trentino per Frosch Restaurant di Varena, in provincia di Trento, locale egregiamente diretto da Sara Bertocchi, che cucina ricette moderne ma sempre legate al territorio, anche non soltanto trentino.



GUIDA MICHELIN 2025, LE NUOVE PROPOSTE AL CENTRO E AL SUD

Al centro Italia spicca invece il Gallo Nero di Siena, un locale che ha origine nel Medioevo, come del resto da tradizione della città del Palio, e dove cucina uno chef originario della Campania: terra e mare si fondono, e ottimi anche i vini. E’ invece di Montorio al Vomano, in provincia di Teramo, la Locanda San Michele, altro ristorante che fa per la prima volta la sua comparsa nella guida Michelin, diretto dallo chef Gianluca Ricci, già noto stellato.

Gli ultimi locali sono infine dislocati al sud, a cominciare dal brindisino, dove troviamo Pentole e Provette di Fasano ma anche Masseria Moroseta nella splendida Ostuni. Infine a Napoli troviamo Carus Roof Garden nonché il ristorante di Alain Duchesse, che come facilmente intuibile rimanda alla nouvelle cuisine francese, con uno splendido affaccio sul golfo di Napoli e sul Vesuvio: cos’altro chiedere?