Paolo Ciuffi, pilota professionista e CEO di D6 Drive Responsibly, in una intervista a La Verità, ha parlato delle cattive abitudini della popolazione al volante. “Purtroppo la maggioranza non sa sedersi alla guida con la postura corretta e non sa affrontare un esercizio di frenata, ciò comporta una difficoltà di gestione delle situazioni d’emergenza”, ha sottolineato.



Il tema, ovviamente, è attuale anche per le nuove frontiere dell’automobilismo. “È necessario ripartire dai fondamentali, spesso trascurati, fino a scoprire che anche sulle vetture elettriche il modo di guidare consente di migliorare molto le prestazioni, in termini di sicurezza, autonomia e piacere di guida”. Il settore in questione, tuttavia, è ancora in fase di sviluppo. “L’elettrificazione è agli inizi e migliorerà rapidamente. I limiti sono più nostri, la non conoscenza e la mancanza di educazione. Il futuro sarà interessante, ci potremo spostare con i vari mezzi grazie a sistemi di alimentazione diversi come i carburanti alternativi ed ecologici o l’energia rinnovabile”.



“Guidare bene dà sicurezza e fa risparmiare”, le linee guida di Paolo Ciuffi

Guidare bene, secondo le linee guida dell’esperto Paolo Ciuffi, non è soltanto un’assicurazione per quel che concerne la sicurezza, ma è anche una possibilità per risparmiare. “È importante trasformare ogni giorno gli automobilisti in autisti responsabili ma soprattutto consapevoli. Gli errori più comuni sono nella sosta e nella ripartenza, che sono deleterie quanto a consumo. Una loro correzione significa ottimizzare molto. Dobbiamo imparare a guidare in modo fluido e costante”, ha rivelato. In questo modo, anche i costi operativi dell’auto saranno abbattuti. “In primis quelli degli pneumatici e delle manutenzioni. Un autista privato se ne accorge al tagliando, ma nelle flotte aziendali i piccoli numeri diventano grandi cifre”.



In tal senso, il pilota professionista nutre ottimismo nei confronti del futuro. “I giovani sono in genere migliori dei genitori, anche bambini di 4-5 anni, appena salgono in auto, allacciano le cinture e fanno notare agli adulti che lo devono fare. Per farne degli automobilisti educati, sarebbe opportuno cominciare a insegnare loro a guardare fuori dai finestrini. Prevenire è meglio che curare”, ha concluso.