Nessun favore a Giuseppe Conte, netto Guido Alpa ai microfoni del Corriere della Sera
. Il giurista ha ripercorso il rapporto con il leader del Movimento 5 Stelle, iniziato negli anni Novanta, quando l’ex premier era assistente di Diritto civile alla Sapienza. «Non sono stato né il suo maestro né il suo mentore», la precisazione del professore, sottolineando di aver collaborato con il pentastellato solo per qualche pratica e per un libro.
«Si riferisce alla pratica affidataci da Rodotà, all’epoca garante per la privacy, in difesa del suo ufficio contro la Rai? O alla persecuzione delle Iene per dimostrare che ero nella commissione di un concorso vinto da Conte?», la replica di Guido Alpa alla domanda sulle presunte fatture emesse insieme a Conte: «Un assedio durato mesi. Una sera me le ritrovai appostate in aeroporto nonostante all’ultimo momento avessi cambiato il volo Genova-Roma. A tutt’oggi non riesco a capire chi abbia potuto allertarle».
GUIDO ALPA: “NON HO SCRITTO IO LO STATUTO M5S”
Guido Alpa
ha negato consulti con Giuseppe Conte prima di diventare presidente del Consiglio, rimarcando che la carriera pubblica del pentastellato è autonoma rispetto alle sue idee. E il giurista ha ammesso di non aver gioito per quell’incarico, ritenendo un errore dedicarsi alla politica a tempo pieno: «È normale che abbia presieduto due governi consecutivi di segno opposto? Gli posi la stessa obiezione. Mi rispose che aveva un suo progetto da perseguire con entrambe le coalizioni». Dopo aver rivelato di essere stato contattato dal cardinale Angelo Becciu per prendere la sua difesa nella vicenda del palazzo di Sloane Avenue a Londra, Guido Alpa ha ribadito di non aver mai avuto incarichi a Palazzo Chigi e di non conoscere Beppe Grillo: «Ignoro persino i nomi dei genovesi che abitano nel mio palazzo. Se ho scritto io lo statuto del M5S? Ennesima menzogna colossale».