Un appello accorato ai giovani per affrontare insieme una sfida epocale, quella per la ripresa economica. Lo ha lanciato Guido Barilla, presidente dell’omonimo gruppo, parlando nella tappa mantovana del tour “L’Alfabeto del Futuro”, organizzato da La Stampa, della situazione paradossale che si è venuta a creare nel mondo del lavoro. C’è infatti grande necessità di lavoro, ma molte aziende non riescono a reperire personale qualificato. «Molte persone scoprono che stare a casa con il sussidio è più comodo rispetto a mettersi in gioco cercando lavori probabilmente anche poco remunerati», ha spiegato l’imprenditore.
Una analisi che però è stata oggetto di durissime critiche, del resto Barilla si è addentrato coraggiosamente in un terreno particolarmente spinoso. Molti imprenditori in queste settimane hanno attaccato il reddito di cittadinanza, accusando chi l’ha sostenuto di aver così distrutto il mercato del lavoro. Ma appena il tema viene toccato, ecco che partono accuse e polemiche. È successo allo stesso Barilla, finito nel mirino di critiche durissime sui social. C’è chi lo ha invitato a scendere dal piedistallo, chi lo ha accusato di non avere cognizione della situazione in quanto privilegiato o di volere lavoratori sottopagati…
PERCHÉ L’APPELLO DI BARILLA AI GIOVANI È IMPORTANTE
Queste continue contrapposizioni finiscono però per far perdere di vista il problema, quello del lavoro, che riguarda tutti. Spesso infatti le critiche sono strumentali, ma di certo Guido Barilla non si riferiva alle persone che versano in gravi difficoltà economiche, per le quali il reddito di cittadinanza rappresenta un’ancora di sopravvivenza. Il riferimento è invece ai giovani che con impegno e sacrifici possono contribuire alla costruzione di un futuro migliore: «C’è un atteggiamento di rilassamento da parte di alcuni che io spero termini perché invece serve l’energia di tutti», ha osservato infatti il presidente del gruppo alimentare. Per questo ha deciso di rivolgere loro un appello: «Non sedetevi su facili situazioni, abbiate la forza di rinunciare ai sussidi facili e mettetevi in gioco. Entrate nel mercato del lavoro, c’è bisogno di tutti e specialmente di voi». Parole forti, probabilmente scomode, ma che fotografano il momento. Si sente continuamente ripetere che i giovani sono il futuro, ma questo non si costruisce da solo, non piove dal cielo. Bisogna essere messi nelle condizioni di esprimersi al meglio, senza essere sfruttati, ma non bisogna perdere la cultura del sacrifico, della gavetta con cui costruirsi la propria carriera giorno dopo giorno.
Lo stesso Guido Barilla è consapevole della delicatezza del momento. «Ci saranno dei momenti di elevata tensione perché ci sono filiere industriali in grande difficoltà», ha detto a La Stampa. Ha anche evidenziato che «quando ci sarà maggiore liberalizzazione è possibile che ci sia una crisi profonda». D’altra parte è fiducioso: «Credo ci potrà essere una controtendenza trainata dalla necessità, in altri comparti, di una forza lavoro importante che possa bilanciare le difficoltà». E i giovani devono essere della “partita”.