Guido Bertolaso è fiducioso sulla campagna vaccinale in Lombardia e non risparmia frecciatine a Nicola Zingaretti. Il responsabile del piano di vaccinazioni della regione guidata da Attilio Fontana ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni de La Verità ed ha esordito sottolineando che negli ultimi giorni c’è stata un’accelerazione straordinaria nella somministrazione di dosi anti-Covid, l’obiettivo è quello di superare gli obiettivi posti dal commissario Figliuolo…
«Per rispettare gli obiettivi del commissario straordinario la Lombardia deve attestarsi sulle 80.000 dosi al giorno: a fine mese arriveremo a centomila, molto più di quanto richiesto. Abbiamo inoltre preso l’impegno di vaccinare in 48 ore, tra oggi e domani, tutti gli ultracentenari lombardi che mancano all’appello. Si tratta di 272 persone», ha spiegato Guido Bertolaso ai microfoni di Federico Novella, mettendo successivamente in risalto di non guardare più le classifiche regionali sulla vaccinazione, considerate «un po’ farlocche»…
GUIDO BERTOLASO: “ZINGARETTI? HA UN COMPLESSO DI INFERIORITÀ”
Guido Bertolaso ha poi commentato i continui confronti tra Lombardia e Lazio in tema di vaccinazioni, con le persistenti frecciatine lanciate dal governatore dem Nicola Zingaretti. L’ex capo della Protezione civile ha affermato che l’ex segretario Pd sente il bisogno di vantarsi facendo paragoni, un chiaro segnale «di complesso di inferiorità nei confronti della Lombardia». E non è tutto, ha aggiunto Guido Bertolaso: «L’hanno gestita in modo più furbo, perché di fatto hanno aperto la vaccinazione a tutte le categorie. E così hanno gonfiato i numeri. Mi scrivono tanti giornalisti illustri di 60 anni per dirmi che nel Lazio si possono già vaccinare. Ma così non si fa». Soffermandosi sugli errori commessi nelle ultime settimane, il collaboratore di Regione Lombardia ha criticato l’aver affidato la gestione della campagna vaccinale ad Aria, accendendo i riflettori sulle lacune organizzative: «Quello che mi diverte assai è che adesso sembra che quella società l’abbia voluta io. Invece non l’avevo mai sentita nominare. Sono arrivato qui ai primi di febbraio, mi sono trovato davanti i responsabili di Aria e di Lombardia informatica. Non li ho certo scelti io. Ho dovuto accettarlo».