«La tassazione in Italia non è al 15%, competere con aziende molto più grandi di te che pagano il 15% non è una soluzione che può durare a lungo»: Guido Crosetto senza troppi giri di parole a Sky Tg24. Il volto di Fratelli d’Italia ha detto la sua sul dossier global tax ed ha messo in rilievo i limiti dell’accordo raggiunto sabato…



Guido Crosetto ha spiegato: «Io non vorrei correre il rischio di certificare il fatto che le grandissime multinazionali, siccome non possono essere messe sotto controllo, hanno diritto a una tassazione che è notevolmente inferiore rispetto ad un artigiano commerciante o ad aziende che rimangono entro i confini nazionali».



GUIDO CROSETTO: “GLOBAL TAX PASSO IN AVANTI, MA…”

Guido Crosetto ha successivamente acceso i riflettori sui paradisi fiscali: «La global tax è un passo in avanti, ma siamo lontani da una tassazione se non interveniamo a livello globale reale. Fino a quando esisteranno le Cayman e le Bermuda, è difficile fare emergere i loro utili». La global tax è un buon inizio, dunque, ma secondo Guido Crosetto c’è ancora tanta strada da fare: «Si è manifestata la volontà che prima non esisteva di 36 grandi Paesi, ma ce ne sono cinque volte tanto fuori e bisogna trovare il modo che tutti paghino le tasse. Il discorso è se il 15% va bene per Google e Microsoft, per l’artigiano o per l’azienda italiana perché deve andare bene il 35-40-50%? E’ un problema enorme: se quelli possono andare avanti con quella tassazione, perché i nostri devono andare avanti con dieci macigni sulle spalle».

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