L’Europa non si illuda, la guerra tra Israele e Hamas sarà lunga: questo il pensiero di Guido Crosetto. Intervistato da La Stampa, il ministro della Difesa ha sottolineato che Israele farà quanto promesso e l’intenzione è quella di andare avanti, resta da capire la conseguenza dal punto di vista politica. Ma Israele non è Hamas, ha aggiunto: “Quindi la reazione di Israele,per quanto dura, è la reazione dura di uno Stato democratico e di diritto che vuole colpire i terroristi di Hamas, non la popolazione palestinese”.
Hamas vuole la distruzione totale di Israele e di tutti gli ebrei, ha aggiunto Crosetto, eppure il dibattito in Italia riguarda le piazze arrabbiate: “Chiunque conosca Israele, avendo visto i massacri di civili inermi opera di Hamas, sapeva che la reazione sarebbe stata durissima. Israele ha la necessità di mostrare la sua forza perchè la sua stessa sopravvivenza è legata alla capacità di deterrenza nei confronti di vicini ostili che, dalla sua nascita, lo vogliono distruggere”. Il ministro ha sottolineato sul punto che l’ingresso dentro Gaza fa parte di questo copione obbligato.
L’analisi del ministro Crosetto
Nel dialogo con il quotidiano torinese, Crosetto ha sottolineato che gli ostaggi sono un’ossessione soprattutto di noi occidentali e ci serve per mostrare un ramoscello di ulivo verso Israele. Una cosa è certa per il ministro, il gruppo terroristico palestinese è “disumano” con gli ostaggi. Da monitorare anche il quadro internazionale e soprattutto le mosse della Turchia di Erdogan: “Che Gaza avesse un valore particolare, per la Turchia, si sapeva. Stupisce però il modo con cui si sta ponendo al fianco di una organizzazione terroristica come Hamas e con una così forte determinazione e ostentazione, pur sapendo che nella Nato si troverà assai isolato“. Crosetto ha poi ribadito di voler visitare Ankara a breve “per capire di persona la loro posizione”.