Guido Crosetto, ministro della Difesa dell’attuale esecutivo di Giorgia Meloni, ha parlato con il Corriere della Sera, commentando l’attualità politica italiana. Partendo dal Def e dalle assenze alle votazioni, spiega che si è trattato solo di “uno scivolone, non un terremoto. Il governo non c’entra, quel che è mancato è la banale conta dei deputati in Aula”, ma non è neppure colpa di Ciriani, “non tocca a lui convocare le persone, è un meccanismo di autogoverno dei gruppi”.



Complessivamente, infatti, Guido Crosetto spiega che “i rapporti della premier e del governo con il Quirinale sono ottimi. Il presidente Mattarella è super partes e continua a comportarsi con noi come con Draghi, Conte e tutti gli altri governi”. Sull’azione del Governo, invece, sottolinea che “Meloni e Giorgetti hanno messo in sicurezza i conti pubblici in un momento in cui non era facile”. Secondo Guido Crosetto, inoltre, nonostante ora manchino i soldi per flat tax e pensioni, si tratta di un piano che “dovrebbe svilupparsi in cinque anni, non in sei mesi”. Insomma, spiega che “nessuno avrebbe voluto prendere in mano il timone nella peggiore tempesta degli ultimi 70 anni, ma la barca veleggia e le cose vanno già meglio”.



Guido Crosetto: “Pnrr? Stiamo facendo un lavoro straordinario”

Passando, invece, a parlare delle voci che vorrebbero l’Italia in ritardo per i fondi del Pnrr, Guido Crosetto sostiene perentorio che “mi sono stufato di sentire queste critiche. I problemi con il Pnrr c’erano già due anni fa, non c’è nulla che questo governo abbia peggiorato, anzi. Il ministro Fitto ha fatto un lavoro straordinario, ha costruito le condizioni per poter spendere i soldi. L’esatto contrario del racconto di Conte, che non sa niente di come si gestisce la cosa pubblica“.



Allargando, infine, il suo sguardo Guido Crosetto è passato a parlare anche dell’Europa, dell’Ucraina e del Patto di stabilità. Ritiene, infatti, che non escludere dai vincoli di bilancio le spese per l’Ucraina, “è il segno di una miopia della Ue, non capire che alcune spese, come la Difesa in epoca di guerra, andrebbero scorporate dai vincoli così stringenti del Patto di stabilità”. Chiudendo, infine, sul Mes, sul che l’Italia è l’unico paese a non aver ratificato, Guido Crosetto spiega che “è solo uno dei molti, importanti argomenti. La contrattazione su scelte fondamentali, tra l’altro collegate, è normale dialettica”.