Non solo automotive e sostenibilità: la Lombardia rappresenta anche gli interessi del settore della chimica. Una nuova sfida di cui si fa carico Guido Guidesi. Infatti, l’assessore regionale allo Sviluppo economico è diventato presidente delle regioni con molte aziende impegnate in questo ambito, associazione che esiste da 20 anni. Quindi, ora la Lombardia rappresenta anche gli interessi delle regioni con una massiccia presenza di imprese chimiche. «Mi sono candidato, ovviamente in rappresentanza della mia regione, con un programma che evidentemente ha saputo creare fiducia. A votarmi sono state regioni “storiche” dell’Europa, come la Sassonia, ma anche regioni di più recente ingresso in Europa, come alcune regioni polacche e parte della Repubblica Ceca. Siamo 14 in tutto, in Italia ci sono la Lombardia e l’Emilia Romagna», spiega al Sole 24 Ore. A unire queste regioni è la consapevolezza che si presti scarsa attenzione alla chimica, penalizzata anche da pregiudizi. «È ancora spesso associata a qualcosa di pericoloso o poco sostenibile», evidenzia Guidesi.
In realtà, la situazione è ben diversa, perché «ormai la chimica si basa su progetti “verdi”, con grande attenzione alla transizione energetica». Oltre ad esserne protagonista, la chimica è alla base di molti settori, come edilizia, farmaceutico, tessile e recupero della plastica. «Rinunciarci significa dipendere sempre di più dall’estero, e per estero intendo i Paesi fuori dall’Europa, da cui invece la pandemia ha mostrato che dovremmo per quanto possibile affrancarci», avverte l’assessore regionale lombardo. Inoltre, Guidesi sottolinea le potenzialità delle regioni europee, che possono contare di più dei singoli Paesi, che possono beneficiare della crescente economia delle regioni produttive. «I veri portatori di interessi sono i territori con le loro imprese, sono loro il motore dell’Europa».
“ALL’UE SERVE UNA POLITICA INDUSTRIALE PIÙ LUNGIMIRANTE”
Regione Lombardia vuole stringere alleanze con le altre regioni, a partire dalla chimica, provando poi ad allargarsi ad altre aree. «Abbiamo già messo in piedi una “lobby” per l’automotive, di cui ci prepariamo ad essere la guida il prossimo anno», anticipa Guido Guidesi nell’intervista resa al Sole 24 Ore. L’assessore allo Sviluppo economico si aspetta però dall’Europa «il riconoscimento di una politica industriale più lungimirante, in cui anche le imprese possano mettere a disposizione il loro know-how». Il dialogo con la Commissione Ue deve partire dalle esigenze condivise, con confronti e proposte.
Sul fronte dell’automotive, ad esempio, Guidesi sta portando avanti il tema della neutralità tecnologica: «Che l’Europa ci dia gli obiettivi, il percorso dobbiamo individuarlo noi sulla base del nostro territorio e del nostro tessuto economico regionale. È questo il punto di partenza quando parlo di economia regionale da sostenere». Le battaglie ideologiche, invece, penalizzano le imprese, di riflesso quindi ricchezza e occupazione. Guidesi, però, ammette che al momento «c’è una fase di stallo» nel dialogo con l’Europa. «Ci prepariamo realisticamente a portare gli stessi contenuti dopo le elezioni, con un nuovo Parlamento». Il futuro dell’Europa, secondo l’assessore regionale lombardo, «passa dal rapporto senza filtri tra la prossima commissione e le regioni motore dell’economia», quindi l’Europa per essere competitiva deve valorizzare i territori manifatturieri.