Guido Maria Brera è il marito di Caterina Balivo, la conduttrice “scelta” da Milly Carlucci come giurata de Il Cantante Mascherato su Rai1. Una nuova avventura per la conduttrice che, durante la conferenza stampa di presentazione del programma, ha rivelato: “sono contenta di tornare su Rai 1 e sono contenta di tornare a lavorare con Milly. Nella giuria, siamo tutti amici. Se ho detto di sì a Milly e al direttore Coletta è perché ho voglia di divertirmi e di divertire. E’ stato un anno pesante per tutti, anche per me. E’ raro che un programma unisca la famiglia in questo modo. Con il direttore, abbiamo sempre mantenuto un dialogo. Questa opportunità mi ha reso felice. Spero che il mio impegno in Rai possa proseguire”.



Un ritorno in tv che la conduttrice partenopea ha sicuramente festeggiato con il marito Guido Maria con cui è felicemente sposata dal 2014 e da cui ha avuto due splendidi figli: Guido Alberto nato nel 2012 e Cora nel 2017. Un amore importante quello che lega la conduttrice al finanziere e scrittore che parlando proprio della moglie ha detto: “lei ha fatto un capolavoro perché ha rotto le mie paure su tutto: è andata diretta, napoletana, senza mezze misure, e io mi sono subito innamorato”



Guido Maria Brera: “Diavoli: Ho scritto quel libro per due ragioni”

Non solo il marito di Caterina Balivo, Guido Maria Brera è anche un finanziere, uno scrittore e il co-fondatore di Kairos, gruppo che lavora nel settore della gestione patrimoniale. Una lunga gavetta e carriera che l’hanno portato a dedicarsi al lavoro giorno e notto al punto che ha sacrificato anche la sua vita personale. Intervistato da Vanity Fair, Brera ha dichiarato: “ero un adolescente un po’ sfigato, sono diventato un finanziere rimanendo fuori dal giro giusto fin dal liceo, ai margini. Mi ero fatto mettere un tavolo da ping pong in ufficio. Mezz’ora di ping pong al giorno, piu 15 minuti di pesce rosso: guardare per 15 minuti al giorno un pesce toglie l’ansia”. Non solo finanziere, ma anche scrittore di un romanzo “I Diavoli” che è diventata anche una serie di successo con protagonisti Patrick Dempsey e Alessandro Borghi. “Ho scritto quel libro per due ragioni” – ha rivelato l’autore – “la prima vagamente altruistica: mi sembra utile che le persone sappiano più cose possibile su questo mondo che determina le loro vite. La seconda è di tipo autobiografico. A un certo punto sono entrato in crisi, esattamente come Massimo, il protagonista: quando arriva in cima alla sua piramide, realizza che in fondo sta molto male. Il libro è un’autoanalisi”.

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