Guido Maria Brera, marito di Caterina Balivo, è stato intervistato dai colleghi del “Corriere della Sera”, ai cui microfoni ha parlato di sé, della sua carriera e della sua famiglia. In primis, si è concesso un tuffo nel passato, quando, a 29 anni, era un ragazzo con una doppia vita: di giorno in giacca e cravatta, di sera indossava una tuta rossa e andava da Fratel Ettore ad assistere i senzatetto alla stazione di Milano: “Quel frate era burbero ma meraviglioso e, se esistono i Santi, devono essere come lui – ha raccontato Brera –. Una sera, mi fece inginocchiare e mi affidò alla Madonna. Disse: a lui pensaci te. Io non capii nulla, so che il giorno dopo, due colleghi che diventeranno i miei soci, Paolo Basilico e Roberto Condulmari, mi dissero: ci sarebbe una cosa nuova da fare, si chiamerà Kairos. Mi trasferii a Londra all’istante”.



Oggi Guido Maria Brera dice di sentirsi molto fragile e impressionato da “questo mondo così veloce, dove tante persone sono sfortunate, vanno in ospedale, sono sotto le bombe. O forse la fragilità arriva da più lontano: quando mia madre mi ha partorito, aveva appena perso sua mamma dopo una malattia e la paura della sofferenza degli altri mi è sempre appartenuta. Ora ho una fondazione, ma rivorrei l’equilibrio che avevo da giovane per fare volontariato sul campo”.



GUIDO MARIA BRERA: “MIA MOGLIE CATERINA BALIVO E I MIEI FIGLI…”

Guido Maria Brera non aveva cercato un impiego nel mondo della finanza, come ha confidato egli stesso sul “CorSera”: “Volevo fare il ricercatore, amo scrivere, leggere, studiare, ma all’università non c’era posto e la finanza è una sorta di organismo vivente che seleziona i talenti, ti viene a cercare, ti trita, decide se tirarti su o giù. In Fineco, mi diedero da gestire un fondo che risultò il primo d’Italia, e così la finanza mi portò su”.

Nella sua vita, il grande amore è rappresentato dalla moglie, Caterina Balivo, di cui Guido Maria Brera ha detto: “Amo il suo saper essere leggera restando una persona di spessore. Mi aiuta usando due armi: sensibilità e capacità di sdrammatizzare”. La coppia ha due bimbi di 9 e 4 anni e Brera ha asserito che, ai figli, bisogna insegnare non il cinese, ma a guidare il trattore: “I tempi mi stanno dando ragione. La crisi energetica, alimentare, climatica dimostrano che serve un ritorno alla terra. Ai figli ho vietato i videogiochi e imposto di studiare non oltre un’ora e mezza: dopo, fanno attività all’aperto. Devono imparare a studiare in poco tempo, perché la vita chiederà di saper fare tutto in fretta”.