L’ex direttore dell’Ema, Guido Rasi, ha commentato la nuova ondata della pandemia di Coronavirus in Cina, che sta mietendo contagi senza soluzione di continuità e spaventando il resto del mondo, sulle colonne del quotidiano “La Stampa”. L’esperto ha innanzitutto affermato che, se si pensa al fatto che tale scenario è accostabile sotto molti aspetti a quello palesatosi tre anni fa, inevitabilmente questo “fa un po’ impressione, ma non deve stupirci. Sapevamo che i cinesi erano rimasti indietro, puntando su un isolamento anziché su una vaccinazione attiva”.
Dopo tre anni come quelli che abbiamo vissuto, ha aggiunto Guido Rasi, “dobbiamo per forza rifugiarci nella speranza. Il 91 per cento degli italiani ha ottenuto una immunità rispetto al virus, in taluni casi addirittura doppia: quella da vaccinazione e quella da malattia. In più, i sequenziamenti dei tamponi eseguiti in aeroporto sui passeggeri provenienti dal Paese del Dragone sono confortanti. Del resto, in Cina il virus nella versione Omicron trova terreno fertile e non ha bisogno di evolversi, ma il moltiplicatore di contagi e così alto che non consente di escludere sorprese”.
GUIDO RASI, EX DIRETTORE DELL’EMA: “INCORAGGIO GLI OVER 50 A FARE LA QUARTA DOSE DI VACCINO COVID”
Nel prosieguo dell’intervista concessa ai colleghi de “La Stampa”, Guido Rasi ha dichiarato, riferendosi al nostro Paese, che “anche durante la gestione Figliuolo non abbiamo rafforzato la rete diagnostica e microbiologica. Sicuramente è un nostro punto di debolezza, il monitoraggio”. Alle nostre latitudini “dobbiamo aspettarci una risalita del numero dei contagi, più o meno sui livelli di qualche mese fa, e qualche ricovero in più, ma il sistema sanitario non andrà in crisi. Incoraggerei molto all’uso responsabile della mascherina, una barriera da tirare su con saggezza. Ormai abbiamo imparato a conviverci. Spingerei su un uso più puntuale dei farmaci antivirali per i pazienti che ne hanno bisogno”.
Nell’ultimo anno, ha chiosato Guido Rasi, in Italia sono state contagiate 14 milioni di persone e “secondo una stima prudente, altri 7 milioni hanno avuto il Covid senza dichiararlo. È possibile dunque che molti non abbiano fatto il vaccino per questo motivo. Un over 50 ha già protezione al giorno d’oggi, con le tre dosi vaccinali, ma rafforzare la memoria immunologica con la quarta dose non farebbe male: personalmente la consiglio”.