In occasione della puntata di martedì 22 giugno 2021 di “Fuori Tg”, rubrica del Tg 3, sono intervenuti i professori Guido Rasi, microbiologo all’Università di Tor Vergata, e Andrea Crisanti, microbiologo presso l’Università di Padova, per parlare della questione vaccini, ma non solo. Il dibattito si è infatti aperto con un occhio rivolto alle mascherine, il cui obbligo all’aperto verrà a scadere a decorrere dal prossimo 28 giugno, ma i due esperti hanno predicato la massima attenzione in merito a questo argomento, in quanto non tutti gli italiani possono ancora dirsi vaccinati e il rischio di contagio potrebbe davvero essere dietro l’angolo, nonostante l’estate e la voglia di libertà suggeriscano uno scenario tranquillo e apparentemente innocuo.



“Serve cautela sulle mascherine, in quanto, quando le persone ci parlano a distanza ravvicinata non si sa talvolta chi siano e se si siano vaccinati – ha asserito Rasi –. Suggerisco di prestare attenzione al mantenimento delle distanze di sicurezza anche all’aperto e anche ai luoghi chiusi e ai vicoli stretti, dove magari le persone sono più concentrate e parlano parecchio”. Si è detto dello stesso avviso del collega il professor Crisanti: “La vaccinazione e le mascherine agiscono entrambe sull’indice di trasmissione, quindi sappiamo che sono strumenti efficaci”.



GUIDO RASI E ANDREA CRISANTI: “VACCINI A MRNA FORSE PIÙ EFFICACI CONTRO LA VARIANTE DELTA”

Successivamente, a “Fuori Tg”, Guido Rasi e Andrea Crisanti hanno detto la loro sulle vaccinazioni, in particolari sulle seconde dosi per chi ha ricevuto la prima con AstraZeneca. Il primo ha asserito: “Bisogna sbrigarsi e fare le due dosi di vaccino. Colgo l’occasione per ricordare che ci si deve sentire protetti dalla vaccinazione solamente 14 giorni dopo la seconda dose, che va comunque fatta, lasciando le polemiche agli addetti ai lavori. Anche la vaccinazione eterologa è efficace, anzi: i vaccini a mRna coprono forse un 10% in più sulla variante indiana”.

Dello stesso avviso il professor Crisanti, che ha ribadito la necessità di ricevere la seconda dose, sia essa di AstraZeneca o di un altro siero. Sulla variante indiana, poi ha commentato: “Il caso del cluster di Piacenza ci deve fare riflettere: si tratta indubbiamente di un caso sentinella”.