Tra i ritardi di Pfizer e l’ipotesi Sputnik, l’ex direttore esecutivo dell’Ema Guido Rasi ha fatto il punto della situazione sul vaccino anti-Covid ai microfoni di Oggi è un altro giorno. A proposito del caso Pfizer, l’esperto ha spiegato che «pare che siano sei dosi se prelevate con un po’ di attenzione o con siringhe particolarmente precise. Il problema è legato a termini contrattuali che nessuno sa quali siano, i giudizi sono fatti su ipotesi che non hanno un riscontro».
Sulle penali non automatiche per Pfizer, Guido Rasi ha precisato: «Io il contratto non lo conosco, l’Ema si è tenuta lontana dai contratti, io so quello che sapete voi. Ma mi sento di fare una considerazione: a parte le clausole, il problema è di capire se Pfizer non sta rispettando i termini a causa di una ridistribuzione delle dose, sarebbe molto grave, o se sono stati riscontrati problemi nella produzione del vaccino».
GUIDO RASI: “SPUTNIK SI CANDIDA COME OTTIMO VACCINO”
«Gli impianti industriali si possono riconvertire ma dipende dai tempi: per il 2022-2023 sì, ma per il 2021 no», ha messo in risalto Guido Rasi nel salotto di Serena Bortone, per poi soffermarsi sul vaccino Astrazeneca: «Secondo me arriva, ma il problema è legato alla collocazione a chi darla. Spero che l’Ema sciolga le riserve questa settimana».
Come dicevamo, Guido Rasi si è soffermato sul vaccino Sputnik: «Il problema non è geopolitico, Sputnik si candida come un ottimo vaccino, è già in connessione con l’Ema e chiederemo le stesse garanzie di sicurezza ed efficacia chiesti agli altri due vaccini approvati. Loro hanno dimostrato di voler ottemperare agli standard europei. Il problema non è l’Ema, ma i dati. Sputnik potrebbe essere autorizzato se portano i dati in tempi rapidissimi. Ma Sputnik ha grandissimi problemi di produzione e si è già rivolta alla Germania».