Ospite a Oggi è un altro giorno, Guido Rasi ha fatto il punto della situazione sull’emergenza Covid-19. L’ex direttore esecutivo Ema si è soffermato sull’ipotesi di somministrare una sola dose di vaccino a più persone, come il modello UK, anziché conservarle per il richiamo: «Fare una dose sola di Astrazeneca è un’ottima idea perché ci sono ben tre mesi di tempo per reperire la seconda, è un vaccino che si presta perfettamente per questa strategia».



Guido Rasi ha proseguito: «Sconsiglierei questa strategia per Pfizer e Moderna, la caratteristica di quei vaccini fa sì che si potrebbe favorire l’insorgenza di varianti. L’esperienza scozzese con Astrazeneca ci ha fornito delle buonissime notizie: si era detto di usarlo solo sotto i 65 anni per le persone sane, ma in Scozia è stato dimostrato di avere efficacia anche nelle fasce di qualsiasi età e non c’è più il limite di dover essere sani».



GUIDO RASI: “LE VARIANTI CI PREOCCUPANO”

«Serve una licenza, una cessione del brevetto, ma è fondamentale che chi l’ha prodotto metta in condizione il nuovo potenziale produttore di farlo immediatamente alla qualità e alla velocità di chi ha già avuto l’esperienza. È inutile ripartire da capo»

, ha aggiunto Guido Rasi. «Chi ha già avuto il Covid-19 dovrebbe fare il vaccino non prima di sei mesi da quando è guarito», ancora l’ex direttore esecutivo Ema, che si è soffermato sul farmaco di J&J: «Dall’Ema dovrebbe essere approvato a giorni, in meno di due settimane. L’Ema deve vedere tutta la produzione per tutta l’Europa», Una battuta finale sulle varianti: «Le varianti sembrano rimanere suscettibili all’azione dei vaccini, qualche dubbio c’è per quella brasiliana perchè mancano i dati. Le varianti ci preoccupano, perciò bisogna sbrigarsi: solo quando le scopriamo possiamo scoprire che tipo di variante è e cosa fa».