Guido Rasi, ex numero uno dell’Ema, è stato intervistato in collegamento dal programma di Rai Uno, Oggi è un altro giorno. Si parta del vaccino anti covid, che arriverà a brevissimo anche in Italia, e Serena Bortone chiede lumi sulla velocità con cui lo stesso è stato approvato: “Di solito ci si mette un anno – le parole di Guido Rasi, ex direttore esecutivo dell’agenzia europea del farmaco – stavolta poco più di tre mesi, questo perchè c’è stata una task force dedicata”.
“E’ chiaro – ha proseguito – che non si può fare per tutti i farmaci, ci vorrebbero migliaia di scienziati, si è anche concesso di dare i dati man mano che questi veniva accumulati, e di conseguenza non si è dovuto leggere un dossier di circa cinque mila pagine in una volta sola”. Su quanto durerà il vaccino covid, Guido Rasi spiega: “Non sappiamo se basterà una sola volta o se dovremo farlo tutti gli anni, non lo sappiamo perchè non abbiamo l’osservazione, è una malattia che esiste da un anno quindi. Sappiamo che i primissimi vaccinati, sei mesi fa, sono ancora immuni e ogni due tre mesi speriamo di poter aggiornare questo dato”.
GUIDO RASI, EX EMA: “ERA STATO DETTO CHIARAMENTE DI NON FARE IL VACCINO AGLI ALLERGICI”
Sul fatto che l’Inghilterra abbia già avviato la vaccinazione: “L’Inghilterra ha fatto prima perchè ha preso un piccolo rischio mettendo un timbro sui dati lo stesso giorno che li hanno ricevuti: non li hanno controllati evidentemente, avendo ricevuti i dati il primo e il 2 è partito la vaccinazione. Il tempo di analisi di solito è 20 giorni”. Serena Bortone chiede quindi a Guido Rasi se il vaccino blocca solo i segni clinici, la malattia e i sintomi, o anche l’infezione perchè se no si potrebbe essere un portatore sano: “Non lo sappiamo ancora – ha replicato l’ex numero uno Ema – e dovremo saperlo in due mesi dall’inizio della campagna. Ci sono state reazioni avverse e ce ne saranno altre, ma è scritto benissimo sul protocollo che il vaccino non va fatto su questa popolazion; l’Ema quando lo autorizzerà metterà molto in chiaro chi lo potrà fare e chi non, e bambini e donna in gravidanza saranno studiati appositamente nei prossimi mesi”.