Fra gli ospiti di ieri sera del programma di La7, Otto e Mezzo, vi era anche lo stimato professor Guido Rasi, ex dirigente dell’Ema, l’agenzia europea del farmaco, nonché attuale Consigliere scientifico del commissario Figliuolo. Diversi gli argomenti trattati da Rasi, a cominciare dal green pass, da ieri obbligatorio per lavorare, e che secondo lo stesso scienziata dovrebbe essere prolungato oltre il 31 dicembre 2021, l’attuale data di scadenza. “Dopo il 31 dicembre tutto finito? Abbiamo già ricevuto due schiaffoni dal virus con le varianti. Non conoscendo cosa avverrà dopo dobbiamo vedere i numeri. In Gran Bretagna in un giorno ci sono stati 45.000 nuovi casi e 150 morti, perché la Gran Bretagna ha tolto sia la mascherina che il distanziamento sociale. Adesso questi sono i risultati. Abbiamo davanti un mese e mezzo della stagione più a rischio, ci guideranno i numeri. La saggezza dirà quanto gira il virus e quali attività potranno essere alleggerite. Però nel cinema, negli assembramenti, nei ristoranti al chiuso io sarei per prolungarlo fino a quando il virus non c’è proprio più in circolazione”.
Si è parlato quindi della campagna vaccinale, che vede gli italiani che hanno completato il ciclo oltre l’80 per cento, e che ha visto negli ultimi giorni un incremento delle primi dosi, quasi sicuramente legato al green pass: “Siamo molto contenti della ripresa delle prime dosi quello è l’effetto che noi seguiamo. C’è stato un incremento di più 34% di prime dosi e questa è la cosa che ci interessa, più gente protetta meno gente andrà in ospedale. Speriamo continui questa onda ce lo aspettiamo soprattutto alla luce del fallimento di questa grande iniziativa anti-green pass”.
GUIDO RASI: “AVREI DATO SOLO IL GREEN PASS AI VACCINATI”
Guido Rasi ha concluso parlando della durata della validità del green pass, ribadendo un concesso già di fatto espresso ieri: “I paragoni tra paesi non funzionano perché ogni paese ha una storia diversa a prevalenze diverse virus modalità di trasmissione”.
“Devo dire – ha aggiunto Guido Rasi in conclusione – che le 48 ore sono state definite prima della variante Delta, se fosse dipeso da me avrei dato il green pass solo ai vaccinati, ma bisognava avere una soluzione di mezzo. Le 48 ore sono meno accettabili con la Delta, il tampone costituisce una bolla per qualche ora. Abbiamo visto che il numero di infezioni che avvengono in queste ore è sufficientemente accettabile, ora che il virus gira poco però. Sei mesi fa avrei detto no in maniera radicale e mi sarei strappato i capelli”.