«Io consiglierei di iniziare a viaggiare dove si è abbastanza sicuri: purtroppo il mondo non è omogeneamente in sicurezza. Il pass funziona per garantire gli altri e sé stessi, ma serve cautela: se si esce dall’Italia e dall’Europa il livello di vaccinazione è minimo»: così Guido Rasi ai microfoni di Oggi è un altro giorno.
Ex direttore esecutivo dell’Ema, Guido Rasi si è poi soffermato sul vaccino a chi ha già avuto il Covid: «Si consiglia di fare una dose non prima di tre mesi da quando uno è diventato negativo. Poi si può ritardare anche di sei mesi e oltre, però più di una non ha senso. Consigliabile analisi? Da un punto di vista potrebbe essere utile, ma si può fare anche senza fare un’analisi e farla dopo per vedere se uno è immunizzato. Fare due dosi è uno spreco ed è inutile anche per la persona stessa».
GUIDO RASI SULLA CAMPAGNA VACCINALE
Guido Rasi ha poi commentato l’ipotesi di un ritorno alla normalità a fine settembre e sul dossier richiamo: «Io sono convinto che bisogna saperne qualcosa di più, non è scritto da nessuna parte che il richiamo vada rifatto dopo un anno. L’immunità di gregge si può ottenere solo quando anche la popolazione pediatrica sarà vaccinata, i giovani sono quelli che girano di più e sono un veicolo molto importante. Un’immunità al 50% significa iniziare ad andare verso la normalità». Guido Rasi ha poi aggiunto: «La campagna passa dalla disponibilità dei vaccini e dalla capacità di somministrarlo in zone che non hanno un’organizzazione capillare come la nostra. Noi abbiamo avuto delle difficoltà e siamo uno dei sistemi più avanzati del mondo, figuriamoci altre parti. I brevetti non sono la chiave di soluzione, ma la produzione mondiale deve essere fatta da chi la sa fare e non c’è il tempo di insegnare a farla».