«Per la prima volta sono fiducioso»: così Guido Rasi sull’obiettivo di 500 mila somministrazioni al giorno a partire da aprile. Il microbiologo ed ex direttore esecutivo Ema è intervenuto ai microfoni di Agorà ed ha sottolineato: «Sono convinto che le dosi arriveranno, la produzione mondiale sta andando a regime e l’Italia ha trovato una sua voce nell’ottenere le dosi. Il piano vaccini è convincente: siamo a 250 mila somministrazioni al giorno con gli arrivi ancora non a regime».
Dopo un breve commento sul vaccino di Johnson & Johnson – «E’ monodose, non sono necessari due registri e non bisogna programmare la seconda dose, darà un passo diverso. E può essere conservata nel frigo di casa» – Guido Rasi ha parlato del vaccino Sputnik: «Non si può non aspettare l’autorizzazione dell’Ema: lo Sputnik sta facendo i passi che deve fare, inizia adesso una ispezione. Stanno adeguandosi alle regole, credo ci vogliano un paio di mesi per l’autorizzazione e probabilmente non ne avremo bisogno».
GUIDO RASI SULL’IMMUNITÀ CONFERITA DAL VACCINO ANTI-COVID
Nel corso del suo intervento a Agorà, Guido Rasi ha parlato del recente studio Usa sulla trasmissione del Covid dei vaccinati: «C’è un primo dato molto importante da uno studio fatto negli Usa sul personale sanitario, sono buonissime notizie: nel 90% il vaccinato non infetta e se infetta è a dose molto bassa, dà un’infezione lieve e quasi sempre asintomatica. Non c’è il 100% ma neanche quella paura che non protegga verso l’infezione». Una battuta anche sull’immunità conferita dal vaccino anti-Covid: «Le differenze tra vaccini non sono note, non abbiamo le certezze di ogni mese: stiamo osservando i primi vaccinati di aprile 2020 e siamo arrivati a un anno, quindi ogni mese ne aggiungiamo uno e speriamo di continuare così. Da immunologo azzardo l’unica previsione che spero di non sbagliare: secondo me dura un paio di anni, ma sono l’unico a dirlo e spero di non pentirmi».