Guido Rasi, ex numero uno dell’Ema, l’Agenzia Europea del Farmaco, ospite ieri sera negli studi del programma di Rete 4, Stasera Italia News. Si parla ovviamente degli argomenti caldi di questi giorni, a cominciare dalla campagna vaccinale e dal probabile obbligo: “La campagna all’80% ci arriva – spiega senza troppi giri di parole – l’80% dei vaccinabili intendiamoci, che è importante. Non ci si arriva così all’immunità di gregge, perchè ci vuole l’80% di tutta la popolazione. E’ comunque un 80% che include anche la fascia 12-18 anni che non erano programmati e con due soli vaccini invece che con 4, quindi il risultato c’è, è raggiungibile, sarà raggiunto e grazie anche ai giovani che si stanno vaccinando in massa, e questa è la parte delle buone notizie”.
Sull’obbligo vaccinale invece: “E’ necessario assolutamente per alcune categorie che sono gli ultracinquantenni che non si sono vaccinati, sono troppi perchè con la variante Delta un numero enorme si contagerà e questi riempiranno di nuovo gli ospedali. Lo stiamo vedendo, ogni giorno c’è un ‘+’ nelle terapie intensive, oggi (ieri ndr) +47 il che vuol dire un numero alto di morto. Oggi (ieri ndr) 60 morti e 47 entrati in terapia intensiva, purtroppo un grosso numero di quelli farà anche il prossimo passo, non ha più senso dopo 5 miliardi di vaccini fatti riempire gli ospedali e prevenire donne di 40 anni che non si sono potute operare per i tumori, non è possibile, io non lo capisco”. Quindi Guido Rasi aggiunge: “Il vaccino da solo non ce la fa, pensavamo di avere un bazooka ma con la variante delta purtroppo abbiamo un moschetto ma non è un bazooka, è un’ottima arma ma non quello che pensavamo, per cui ci vogliono misure parallele. Ciò che è importante capire è che questo vaccino copre dalla morte, ci si contagia con la Delta anche nei vaccinati, la Delta ha cambiato il paradigma e quello che c’è di buono è che ancora previene la morte che passa per un lungo ricovero”.
GUIDO RASI: “TERZA DOSE? IO SONO MOLTO PERPLESSO”
Ancora sull’obbligo: “L’obbligo deve iniziare da alcune categorie chiave, per le altre possiamo aspettare. Ma quando iniziamo a riempire gli ospedali è troppo tardi per fare una scolta. Ora dobbiamo decidere se lasciare la libertà di infettare o tutti o scegliamo la libertà di far curare chi ne ha diritto dopo due anni”. Sulla possibilità per i vaccinati di contagiarsi Guido Rasi spiega: “I vaccinati possono contagiare, ma molto meno, e sono protetti dai risultati negativi del contagio. Il tampone non ferma il virus. I vaccinati possono infettarsi e infettare – aggiunge – a Israele sono il 13% dei vaccinati contro l’87% dei non vaccinati quelli che si ricoverano. Si ricoverano quelli vaccinati alla prima ora e questo porta alla fatidica terza dose”.
E proprio sulla terza dose l’ex numero uno Ema aggiunge: “Io sono molto perplesso, si stanno avendo ora i primi risultati da Israele e dal Regno Unito dove sembra che effettivamente possa essere necessaria, ma finchè l’Ema non darà l’ok io dico di aspettare. Fra 15/20 giorni arriveranno i dati e si capirà a chi e quale vaccino”. Infine, sul suo ruolo di consigliere di Figliuolo: “Io posso solo decriptare la scienza. Il caos nella politica non è un problema mio, ho idee molto chiare ma rimangono nella mia confort zone”.