Guido Silvestri torna a scagliarsi contro Nicola Magrini, direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa). Dopo l’approvazione degli anticorpi monoclonali anti Covid, il virologo all’AdnKronos ha spiegato che la posizione del dg è «purtroppo indifendibile». Peraltro, basata su una «scelta ingiustificata non solo dal punto di vista scientifico, ma anche e soprattutto dal punto di vista legale e regolatorio». Per il docente della Emory University di Atalanta, in Usa, Magrini ha solo una possibilità: «Credo che una situazione del genere si possa risolvere solo dimettendosi». Silvestri, tra i più convinti sostenitori delle cure con anticorpi monoclonali, ritiene che in questi tre mesi sia stato perso tempo.
Proprio tramite lui, Dan Skovronsky, Chief Scientific Officer di Lilly Dan, aveva offerto gratuitamente all’Italia decine di migliaia di dosi dell’anticorpo bamlanivimab per uno studio clinico. Quindi, potevamo averlo in Italia da ottobre, mentre etesevimab a inizio 2021. Ma qualcosa è successo e c’è stata una frenata.
SILVESTRI VS MAGRINI SU CURE CON ANTICORPI MONOCLONALI
Guido Silvestri torna a parlare anche di «gravi conflitti di interesse» a cui «in tanti alludono»in merito agli anticorpi monoclonali. A tal proposito, come spiegato all’AdnKronos, auspica che venga fatta chiarezza in tal senso. «L’autorizzazione si sarebbe potuta dare già a ottobre», insiste il virologo, che cita a tal proposito le dichiarazioni di figure istituzionali di prestigio come l’ex dg di Aifa Luca Pani, l’attuale presidente di Aifa Giorgio Palù e il consigliere del ministro della Salute Walter Ricciardi, oltre all’ex ministro della Salute Beatrice Lorenzin. «A questo punto non ci possono essere vie d’uscita alla “volemose bene” perché la materia è troppo importante», ha proseguito.
E poi è tornato a incalzare Nicola Magrini: «O non sapeva che si poteva andare avanti nella sperimentazione senza Ema, e allora la sua competenza nel settore non è compatibile con l’incarico che riveste, oppure lo sapeva e ha mentito, il che sarebbe ancora peggio». Una cosa è certa per Guido Silvestri: «In entrambi i casi la sua posizione è semplicemente indifendibile, e credo che una situazione del genere si possa risolvere solo dimettendosi».