Nella classifica dei 100 migliori assoli di chitarra di tutti i tempi pubblicata da Guitar World, questo pezzo figura al secondo posto, preceduto solo da Stairway to Heaven. Dobbiamo dire che quella classifica è frutto di un referendum, e che compaiono assoli magari non così importanti.

Bisogna pure aggiungere che, come con le canzoni, spesso si lega un suono, un testo, un assolo a una particolare situazione, e lo si considera più per un valore affettivo che per altri valori (tecnici, storici, whatever…). In ogni caso questo solo di Van Halen una sua importanza ce l’ha, eccome.

Cominciamo, come sempre dalla versione in studio, tratta dal primo album, omonimo, del 1978. Un bel biglietto da visita, non c’è che dire: Eruption è il secondo pezzo della tracklist, preceduto dall’apertura di Running with the devil e seguito dalla cover di You really got me dei Kinks. 

Un minuto e 52 di esplosione rabbiosa (non a caso il titolo). Un’esposizione del campionario che costituirà il vocabolario di Eddie Van Halen negli anni a seguire. Suono distorto, legati velocissimi, uso della leva e poi, più o meno a 1’00” quel fraseggio che all’epoca lasciò tutti più o meno a bocca aperta.

 

Non si era praticamente ancora sentito parlare di tapping, la tecnica mediante la quale una o più dita della mano destra vanno a suonare delle note sulla tastiera in rapida successione con altre note suonate dalla sinistra, creando fraseggi altrimenti impossibili.

Fuoco d’artificio, ennesima importante svolta nella tecnica chitarristica, il tapping va ad aggiungere una significativa parola al vocabolario dell’hard rock e dell’heavy metal, se applicato alla chitarra elettrica. Raggiungerà livelli tecnici molto superiori a quelli di Van Halen, che resta comunque il precursore per eccellenza. Anni dopo anche alcuni chitarristi acustici (primo e più importante fra tutti Michael Hedges) introdurranno questa tecnica nelle loro composizioni, aggiungendo un altro colore alle proprie capacità espressive.

Come tutte le tecniche, occorre stare attenti a che siano funzionali alle esigenze compositive (sia nella scrittura che, estemporaneamente nell’assolo), affinché l’esibizione di una maestria tecnica non resti fine a se stessa.

Detto questo, Eruption rimane una tappa imprescindibile nella storia della chitarra elettrica, come buona parte dell’opera di Eddie Van Halen. Se volete godervi l’intero campionario suonato dal vivo, ed espanso fino a quasi 11 minuti, qui ce n’è una versione.

 

 

 

Se siete appassionati della chitarra e dei suoi linguaggi, guardare questa esibizione è una bella esperienza.

Alla prossima!