Maria Gurska, nacque nella Slovacchia del Regime Comunista, da una famiglia molto particolare della quale ha voluto parlare a L’Ora Solare, in onda su TV2000. È la più piccola di 4 figli, con un padre, Ian, che aveva una fortissima vocazione di fede che però faticò a portare avanti a causa proprio del Regime. “La vita religiosa nel regime comunista era molto difficile e limitata, nonostante non fosse vietata”, racconta.



“La polizia segreta”, infatti, continua a racconta Maria Gurska, “faceva di tutto per rendere difficile la vita religiosa ai credenti. Nel 1950, per esempio, ci fu la Notte dei Barbari, in cui gli edifici religiosi, i seminari e le proprietà religiose vennero sequestrate, tanti preti e sacerdoti furono arrestatati e deportati per lavorare nelle fabbriche”. Parlando di suo padre, invece, Maria Gurska racconta che “da giovane mio papà voleva diventare un sacerdote francescano, andava sempre in chiesa, era organista e faceva il sagrestano. Il desiderio non lo abbandonò ma capì che non poteva portarlo avanti e per un anno andò a lavorare in una fabbrica, dove conobbe mia mamma. Si sposarono e fecero 4 figli, ma il desiderio rimaneva”.



Maria Gurska: “Dovevamo tacere o saremmo rimasti orfani”

Maria Gurska, continuando nel suo racconto, è arrivata al 1975, quando suo padre venne ordinato Sacerdote bizantino. “Noi non ne sapevamo nulla perché se l’avessimo saputo c’era il rischio che lo dicessimo in giro”. Celebrava in segreto, in una stanza della casa chiusa ai figli e solo la mamma ne era a conoscenza. “A Pasqua, quando avevo 14/15 anni, stavamo preparando un cestino pasquale che sarebbe stato benedetto in chiesa, era tardi ed ero preoccupata di non arrivare in tempo”.

“Scendendo le scale per uscire”, continua a raccontare Maria Gurska, “vidi mio padre con il paravento sacrale bianco e il cero pasquale, con i fratelli più grandi vestiti da chierichetti. Entrammo nella stanza che per noi era intoccabile e mio padre celebrò la messa. Ci disse che non avremmo potuto dirlo a nessuno o saremmo rimasti orfani“. Poi, “dopo la caduta del muro di Berlino iniziò a fare le messe in pubblico”. Concludendo il suo racconto, Maria Gurska ha parlato anche del suo matrimonio celebrato dallo stesso padre. “Fu molto strano, ma ero anche orgogliosa. Mi ha portato all’altare poi è andato a cambiarsi in sagrestia. Penso sia il momento più bello della mia vita“.