«Un giorno eravamo in negozio. Lo vedevo strano, assente. Ad un certo punto mi dice di seguirlo. All’improvviso mi trovavo per le strade di Parigi». Una signora, Giovanna, ha portato la sua testimonianza a Italia Sì su Gustavo Rol. «Abbiamo fatto una passeggiata lungo la Senna, siamo stati dal Louvre a Notre-Dame. Sembrava che conoscesse tutti. Abbiamo mangiato in un bistrot. Sentivo odori e musiche, anche la stanchezza. Poi mi ha chiesto se mi fosse piaciuto». E così si ritrovò di nuovo nel suo negozio. Questa è una delle storie raccontate nel documentario di Giovanni Villa, il quale ha raccontato: «Questo non è l’unico caso. C’è un signore che era stato portato in Australia. Ci sono uomini di scienza che con lui si sono meravigliati. Ci sono previsioni a lungo termine, oggetti che si animano…». Anche il professore Pierluigi Baima Bollone ha conosciuto Gustavo Rol, ma lui è scettico. «Era un amico di famiglia, io avevo 13-15 anni. Ho visto alcuni esperimenti. Ho avuto l’impressione di essere ipnotizzato o messo in una situazione di depressione della coscienza. Quando si parla di violazioni particolarmente macroscopiche come la bilocazione o il teletrasporto sono scettico. Sono fenomeni impossibili». Prudente è anche il mago Alexander, che però racconta un episodio: «Avevo una causa di lavoro con un ex dipendente, mi sentivo turbato. E lui lo capì e mi disse che si sarebbe risolto tutto bene. Mi disse una cosa che non sapeva nessuno, neppure la mia famiglia. Mi disse nei dettagli cosa mi disturbava, quindi capì che quel giorno volle dimostrarmi ciò che non gli avevo mai chiesto». (agg. di Silvana Palazzo)
GUSTAVO ROL, IL “MISTERO” A ITALIA SÌ
Se si parla di misteri della vita e sensitivi, allora non si può non fare riferimento a Gustavo Rol. E infatti a Italia Sì oggi verrà approfondita anche la figura di colui che è considerato il più grande sensitivo italiano. Aveva tre lauree, lavorava in banca ed era un apprezzato pittore, ma la sua figura è stata discussa. C’è chi lo considera protagonista di alcuni fenomeni paranormali, altri invece lo ritengono un ottimo illusionista. Il sito curato da un cugino di Gustavo Rol racconta molti episodi legati alla sua vita. Ce n’è uno ambientato a casa di un famoso parrucchiere di Torino, dove c’erano altri ospiti, tutti curiosi di conoscerlo e vederlo in azione, mentre il padrone di casa era scettico. «Eravamo in sette persone sedute intorno a un tavolo pesante e massiccio. Rol si concentrò fissando il soffitto. Dopo qualche attimo, tutti noi presenti, tavolo e sedie compresi, cominciammo ad alzarci per aria, ondeggiando lentamente». Franco Rol scrive che raggiunsero il soffitto, poi scesero e quindi risalirono di nuovo per poi planare a terra. Un episodio incredibile che zittì tutti in salotto e fece sparire quegli sguardi ironici che erano stati rivolti inizialmente a Gustavo Rol.
GUSTAVO ROL, 25 ANNI DOPO LA SUA MORTE
Gustavo Rol è un personaggio misterioso. Si vestiva sempre in modo impeccabile, in giacca e cravatta. Non aveva alcun vezzo da circo. Con il suo carisma ammaliò molti volti noti: da Federico Fellini a Franco Zeffirelli, passando per Vittorio De Sica e Marcello Mastroianni. Fu (ed è rimasto) una presenza enigmatica. Sono passati 25 anni dalla sua morte. Se ne andò nel 1994 lasciando tutti in difficoltà nel trovargli una definizione. Mago o imbroglione? Sensitivo o profeta? Santo o benefattore? Lo stesso Gustavo Rol, come ha ricordato il Corriere della Sera, si interrogava riguardo la sua esistenza. «Ma ditemi, chi sono io?». Lo storico pasticciere di piazza Madama a San Salvario, Pasquale Pisapia, una risposta ce l’ha. «Era una signore, uno che ascoltava tutti e quando poteva aiutava senza pretendere niente in cambio», racconta al Corriere della Sera. Lui andò nel suo salotto: partecipò ad una seduta con la sorella e alcuni medici molto noti. «Le fece infilare un foglio bianco sotto la veste. Dopo cinque minuti si era trasformato in una lettera scritta da un nostro antenato». Gli hanno dedicato un dolce, il tortino Rol a base di pan di Spagna, marsala, crema pasticcera e amarena, che ordinava sempre quando andava da loro.
GUSTAVO ROL, IL SENSITIVO LEGATO A CRISTO
Di Gustavo Rol ha parlato recentemente proprio Franco Rol, che a Vocepinerolese, ad esempio, ha commentato la ricorrenza di citazioni dei Vangeli nel testo “Il simbolismo di Rol”, che ci permette di inquadrare la sua figura nel cattolicesimo. «Lui si definiva cattolico e praticante. Del resto, era nato in una epoca ancora molto “tradizionale”, ed era abbastanza normale ricevere una educazione con i riferimenti spirituali della Bibbia». Franco Rol spiega che suo cugino è stato formato dalla tradizione cristiana, a cui era molto legato, ma da adulto si interessò anche alle altre tradizioni, leggendo anche altri testi sacri, come Corano, Tao Te Ching e altri. «Il Vangelo rimase comunque il punto di riferimento principale, e lo citava spesso». Ma anche la pittura ha avuto un ruolo nella vita di Gustavo Rol. Infatti è stata una passione coltivata sin da ragazzino, favorito anche dall’ambiente famigliare dove le arti avevano grande importanza. «Sapeva anche suonare il violino e il pianoforte, ed era un ottimo scrittore e poeta. I soggetti preferiti dei suoi quadri erano la campagna del pinerolese, soprattutto in autunno ed inverno. Sono quadri molto malinconici, quasi tristi, così come malinconiche sono le rose, altro dei suoi soggetti preferiti. Si firmava con una croce e la R iniziale del cognome, per sottolineare il suo legame con la figura di Cristo».