«Folle, ordinaria burocrazia»: questo l’icastico giudizio di Gustavo Zagrebelsky sulle pagine di Repubblica. L’ex giudice costituzionale ha raccontato l’Odissea affrontata per pagare diverse multe per aver violato la Ztl, un viaggio pieno di ostacoli e in grado di rappresentare plasticamente le difficoltà quotidiane che migliaia di italiani si trovano costretti ad affrontare. Dopo essersi recato – senza successo – all’ufficio Ztl più vicino per capire meglio la situazione, soprattutto a proposito della mancata notifica di scadenza del permesso di circolazione nella Zona a traffico limitato, Gustavo Zagrebelsky ha riportato una lunga serie di ostacoli che il cittadino è costretto ad affrontare. «Che cosa faccio? Corro a pagare in tabaccheria e non se ne parli più, per il momento; pronto però a ricevere un’ulteriore raffica di notifiche. Sia chiaro: è tutto regolare, anzi regolarissimo. Per questo è ancora più grave», il giudizio amaro del giudice.



GUSTAVO ZAGREBELSKY: “CHI CI RISARCIRÀ DEL TEMPO PERSO PER LA BUROCRAZIA?”

Un semplice esempio per fare luce su un problema generale che si trascina da troppo tempo. Gustavo Zagrebelsky ha stroncato nettamente la burocrazia che ancora oggi attanaglia l’Italia e il problema si chiama “tempo”: «Il tempo, ripeto: il tempo che è il dono maggiore della vita, anzi è la vita stessa. Quanto tempo ci viene chiesto di dedicare alla burocrazia sottraendolo alla vita? Chi ci risarcirà di questa schiavitù che s’insinua a poco nelle nostre esistenze e se le mangia? Parlo di schiavitù non per metafora o esagerazione, ma proprio in senso stretto. Che altro è la condizione dello schiavo se non quella in cui il tempo che sarebbe suo è invece nelle mani di un altro, il padrone?». E si tratta di un problema, ha sottolineato Gustavo Zagrebelsky, per i più anziani: per loro «un’ora, un giorno, una settimana sono molto più preziosi che per un giovane».

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