Episodio da brividi in Nigeria, dove un vigile urbano di 30 anni, di nome Ahmad Usman, è stato accusato di aver offeso Maometto ed è stato prima lapidato e poi bruciato vivo dalla folla islamica inferocita. Un attacco di matrice fondamentalista che ha avuto luogo proprio nella capitale del Paese africano, Abuja (quartiere residenziale di Lugbe), dopo un alterco scoppiato fra il giovane e un religioso maomettiano, con quest’ultimo che avrebbe invitato i suoi seguaci ad assalire la vittima.
Come ricostruito dalle fonti di polizia locali e riportato in Italia da “Il Giornale”, il diverbio fra il 30enne e il leader religioso islamico avrebbe avuto luogo attorno all’una del pomeriggio, “mentre il vigile era intento a comprare cibo presso i venditori ambulanti locali. Il capo religioso avrebbe quindi preso ad accusare Usman di blasfemia e di avere offeso Maometto. L’accusatore avrebbe allora istigato circa 200 suoi seguaci ad aggredire il vigile blasfemo, spingendoli a colpirlo con pietre e bastoni”.
CHOC IN NIGERIA: VIGILE URBANO 30ENNE BRUCIATO VIVO DALLA FOLLA CON L’ACCUSA DI AVER “OFFESO MAOMETTO”
Ecco che a quel punto, comprensibilmente, il giovane agente di polizia urbana ha deciso di ripararsi e chiedere aiuto presso la caserma dei vigili più vicina, ma, nonostante la sua intuizione, la folla islamica ha assaltato il presidio e de è riuscita a trascinare via Usman da esso. A quel punto, i seguaci del leader islamico, che ha reiterato l’accusa nei confronti del ragazzo di avere offeso pochi istanti prima Maometto, hanno sparso benzina addosso al malcapitato, per poi dargli fuoco e farlo morire tra i dolori atroci e il calore delle fiamme.
Sempre su “Il Giornale” si legge che “le forze dell’ordine sono dovute intervenire in forze per riportare la calma nel quartiere, ma per il vigile aggredito non c’era più nulla da fare. Gli agenti non hanno ancora comunicato in via definitiva se il folle gesto fosse collegato o meno a un caso di blasfemia” e, di conseguenza, a epiteti non ripetibili indirizzati a Maometto.